Dopo il Lesino, il Torrione di Bettola è la cima più significativa della cresta dei Corni di Nibbio; la sua parete ovest (mai salita), è ben visibile dal fondovalle Ossolano, in particolare transitando sulla superstrada al ritorno dalle montagne, alla sera quando il sole illumina questa cresta... si arriva proprio "sotto" ai Corni di Nibbio, si possono ammirare in tutta la loro imponenza e bellezza queste aspre cime...
Alla pari del Lesino è raramente salito, per via del lungo e faticoso accesso (si parte da poco più di duecento metri di quota), e per l'assenza di sentieri in buona parte del percorso.
Giro da tempo programmato anche sperando di trovare una giornata limpida per poter scattare qualche foto sulla cresta (nelle salite precedenti ho sempre trovato nebbia o scarsa visibilità), ma anche questa volta è arrivata la nebbia (più fitta del solito...) che ha nascosto alla vista la Valgrande.
Sarà per la prossima volta...
Il Torrione di Bettola...

- Il percorso : (Avvertenze...)
La via "normale" di salita parte dalla
Bocchetta di Lavattel, traversando il versante Valgrandino del
Torrione e salendo alla cresta vicino alla cima quota 1520 m. in questa occasione per la salita (e la discesa) si sono seguiti percorsi alternativi, più impegnativi ma naturalmente più interessanti...
Si sale da
Bettola seguendo la sempre interessante strada militare della
Linea Cadorna che giunge all'
Alpe Corte, poi il sentiero sale nel bosco per traversare in seguito verso il canale che scende dalla
Bocchetta del Tranquillo raggiungendolo all'
Ör Piciocch.
Si sale alla dorsale e poi si lascia il sentiero segnalato che prosegue verso il
Vallone di Bettola e si segue direttamente la bella cresta che sale verso il
Casin.
[Dopo pochi metri salendo la cresta, un sentiero poco visibile traversa anch'esso sulla sinistra verso il
Vallone di Bettola, un percorso alternativo più "diretto" che presenta qualche tratto esposto, in questa occasione lo si è seguito al ritorno].
La cresta alterna tratti rocciosi e altri con vegetazione, si incontrano alcuni passaggi di arrampicata mai troppo impegnativi, il percorso è piacevole ed interessante e si giunge di fronte ai ruderi del
Casin a circa 1100 m. che si trova su una crestina verso destra, la si raggiunge e si prosegue la salita.
(il
Casin era molto probabilmente un alpetto usato dai pastori che portavano le capre (unici animai adatti), su questi impervi versanti, successivamente (come spesso accadeva), il baitello fu utilizzato dai boscaioli, mentre non ci sono conferme sul fatto che in zona fosse presente una miniera di nikel. ).
[Dal
Casin un sentierino raggiunge il canale che scende dalla
Bocchetta del Tranquillo, un'altra possibilità per raggiungere la
Bocchetta è risalire il canale con percorso però meno piacevole e panoramico; il canale presenta qualche salto da superare, salti che si "azzerano" in presenza di neve, in particolare verso la fine dell'inverno con neve assestata la salita può essere più agevole e piacevole (vedi le ultime quattro foto), ma per via delle basse quota e per l'esposizione ad ovest, è difficile trovare la neve nelle giuste condizioni...].
Si continua la salita della cresta con qualche passaggio impegnativo, proseguendo la vista si apre verso la zona della
Bocchetta del Tranquillo; il percorso alterna salti rocciosi e zone boscate; usciti sopra un salto di roccia si nota sulla sinistra un cavo metallico [foto
20] per agevolare la risalita di un canalino, cavo messo in loco dai cacciatori in passato.
Durante la salita si trova qualche vecchio segno di taglio col falcetto, poi dopo un ultimo risalto che si supera sulla destra si esce su un dosso a circa 1300 m. da dove si traversa in leggera discesa verso destra in direzione del canale della Bocchetta del Tranquillo.
Si raggiunge il canale a circa 1290 m. poi con facile percorso si sale fino alla piccola
Bocchetta del Tranquillo a circa 1450 m.
Dalla Bocchetta si sale verso nord alla cima senza nome quota
1520 m. si traversa
sulla destra uscendo sul versante del
Torrione di Bettola, la cima si raggiunge salendo tra i rododendri fino ad un risalto roccioso che si può risalire sulla sinistra oppure anche aggirare sulla destra salendo un canalino erboso e arrivando sulla cima del Torrione 1578 m.
Dalla cima per scendere alla
Bocchetta di Lavattel si può provare a seguire in parte la cresta nord (scendendo prima per un tratto il versante est), poi sopra un ultimo salto di roccia lo si supera scendendo sulla destra, oppure (percorso più tranquillo), si ritorna vicino alla cima quota 1520 e si traversa in discesa verso nord tutto il versante Valgrandino del Torrione per raggiungere uno sperone roccioso di riferimento che permette di superare un canalino, in questa occasione a causa della scarsa visibilità, non è stato possibile individuare lo sperone costringendo a faticosi saliscendi non previsti... (In senso contrario, il percorso è più facilmente individuabile).
Giunti alla
Bocchetta di Lavattel 1408 m. si può seguire il sentiero che scende agli
Asaa e torna nel
Vallone di Bettola, in questa occasione siamo scesi direttamente nel canale dalla Bocchetta; necessaria la corda per calarsi sul muretto iniziale [foto
38], la corda può anche servire per alcuni tratti successivi in particolare in caso di roccia bagnata...
Si scende il canale, nella prima parte stretto e con qualche passaggio che richiede attenzione, si passa vicino ad un enorme masso che offre riparo [foto
43] in questa occasione si è anche trovata una vecchia carrucola [foto
42] usata probabilmente quando era in funzione la teleferica dell'impresa
Lavatelli che scendeva dall'omonima bocchetta...
Infine si giunge dove il canale si allarga e si trova il percorso segnalato che a destra sale agli
Asaa e a sinistra scende verso valle.
Aprile 2013 :
Sul percorso che dagli Asaa porta alla Bocchetta di Lavattel è presente una frana...
Percorso impegnativo con alcuni passaggi esposti - Difficoltà
F
Tempo per la salita 4/5 ore.
Tempo per il giro descritto 9/10 ore.
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