La cengia di accesso alla
Val Cornera si raggiunge traversando sulla frana verso i due caratteristici grossi blocchi di roccia [
foto 2]; si sale all'
Alpetto 985 m. e di fronte, sul versante opposto della valle, si vede la dorsale della
Baita dul can e il ripido pendio boscoso che si dovrà risalire.
Nel boschetto di fronte ai ruderi si vede una traccia che traversa in diagonale entrando nella valle, nonostante il bosco stia cercando di "nascondere" il sentiero, la traccia è ancora ben visibile e scende in leggera discesa verso il canale, giunti vicino a una vallettina si trova un muretto [
foto 7], si traversa e si scende passando accanto a una parete rocciosa dove si trovano due gradini [
foto 8], subito dopo si traversa una valletta e si scende la costa a sinistra (ripido) costeggiando la parete fino ad arrivare al canale del
Rio della Val Cornera a circa 870 m. proprio alla confluenza del canale che scende tra la
Teia e la quota
1677 m. [
foto 6]. Questo era il sentiero usato per l'approvvigionamento dell'acqua.
i canali della Val Cornera...
Il canale si può scendere per un tratto poi ci si trova sopra un primo salto, allora si sale sul fianco destro (versante dell'Alpetto), e si traversa verso valle nel boschetto, non bisogna cercare di scendere subito ma continuare fino a un largo canale che si traversa per poi scendere sul suo fianco destro dove si trova un punto debole che permette l'accesso al canale (noto che anche i camosci seguono questo percorso...), si ritorna nel canale proprio sotto ad un altro salto [
foto 14].
Naturalmente sarebbe possibile scendere il canale usando la corda, ma questo è consigliabile solamente se c'è la sicurezza di non essere costretti a ritornare sui propri passi (il salto della foto
14 non si può risalire...).
Sul fianco sinistro (sud) della valle si vedono delle imponenti pareti rocciose verticali in parte di colore bianco, sono il riferimento per la risalita del versante sotto la
Piana del Türi; la risalita del ripido versante boscoso si può iniziare subito sotto la prima parete traversando sotto la roccia (pericolo di caduta sassi...), oppure si può scendere ancora un tratto vicino al canale e iniziare la salita sotto la parete posta più a valle dove si trova un canalino laterale.
nel canale della Val Cornera...
Il pendio è molto ripido ma sono presenti numerosi appigli (alberelli o, in mancanza, ciuffi d'erba...), più in alto il pendio diventa un poco più dolce e si trova una traccia di passaggio dei camosci che si può seguire, conviene portarsi in alto e traversare rimanendo nel bosco, si può anche traversare più in basso uscendo però su pendii erbosi più ripidi ed esposti.
Si arriva così su un dosso boscoso a circa
970 m. dove passa il percorso che sale alla
Piana del Türi (vedi :
questa pagina), da qui in avanti seguire i numerosi tagli dei rami (più in basso sono presenti anche degli ometti), scendere tenendosi sulla destra vicino ad una costa rocciosa con erba dove a circa 930 m. di quota si trovano i ruderi della
Baita dul can (dove fa bella mostra un caratteristico paiolo arrugginito...).
Si continua la discesa sempre cercando i tagli, è importante non perdere la giusta via (l'orografia della zona non ammette errori, lo si comprende osservando la zona dal basso, dalla piana vicino a
Nibbio...).
Giunti sopra l'abitato di
Nibbio si traversa verso sud-est (si può anche fare una deviazione salendo a vedere la galleria nella roccia [foto
28 e
29]), e infine si raggiunge la marcata traccia del sentiero che sale verso le
Bocchette di Lavattel e
Sautì, e si ritorna a
Nibbio nei pressi dell'
Oratorio di San Pietro.