A poca distanza da
Domodossola (solamente un paio di km, ci si può arrivare tranquillamente anche a piedi dalla città...), si può trovare una lunga e stretta valle poco conosciuta dove, lasciate le ultime baite ancora frequentate ci si trova in piena "wilderness"...
Dalla piana Ossolana ci si arriva da
Cosasca, località del comune di
Trontano. La
Valle del Rio di Menta rimane nascosta alla vista da una dorsale che scende dalla zona dell'Alpe Nava, la
Costa dei Pianezzoli (vedi :
questa pagina), che devia verso sud il corso del
Rio di Menta il quale, dopo aver ricevuto le acque del
Rio Foicia cambia nome diventando l'
Ogliana di Quarata.
Nella parte alta è attraversata dal sentiero segnalato che da
Trontano passando da Parpinasca (o dall'Alpe Drisioni), Alpe Rina e Alpe Menta, entra in
Valgrande dalla "Scala di Ragozzale"; un altro frequentato percorso entra dal lato opposto verso l'Alpe Menta, da Beura a Pozzolo passando da Cortevecchia.
Pochi i sentieri presenti, e le tracce sono a tratti scomparse o non facili da individuare, va percorsa con attenzione e prudenza (l'orografia della zona specie nella parte medio-bassa, non permette molte divagazioni "fuori sentiero"...).
Vedi anche la pagina : da
Carregia a Casal del Colle e a Sottosasso
Il
Rio di Menta, specie nella parte medio-bassa, è molto interessante, con cascate e pozze che attirano gli appassionati di torrentismo... (vedi :
Qui).
- I percorsi
: (Avvertenze...)
- Da Cosasca :
(Lungo questo percorso sono presenti segni di vernice rossa, visibili fino alla zona del
Crot del Agher).
Dalla Chiesa di
Cosa (Cosasca) si segue il viottolo sulla destra che giunge in breve a una Cappella dove inizia una bella mulattiera (in parte cancellata da una stradina sterrata), che sale alla Chiesa di
San Lorenzo 400 m. sulla sinistra, una grossa Cappella dove arriva un sentiero che parte subito dopo il piccolo parcheggio davanti alla Chiesa di
Cosa (percorso più lungo).
La mulattiera prosegue (in alto si vede la
Costa dei Pianezzoli che si aggirerà sulla destra), e arrivati presso alcune baite il sentiero svolta a destra arrivando prima a
Lobbia 480 m. qui si prosegue sulla sinistra verso le baite di
Rulè 520 m. dalle quali ci si dirige verso il bosco dove, sulla destra, si ritrova il sentiero che porta a
Cà Bauzun, un poggio con vista sul fondovalle; la traccia prosegue svoltando a sinistra passando accanto ad alcune baite diroccate, poi svolta a destra arrivando a
Cacciolo 600 m. dove ai margini del bosco si trova una Cappella dove il sentiero continua sulla destra e dopo un'ultima Cappella, arriva a
Mura 750 m. [sulla destra dei ruderi, scende il sentiero per
Casal del Colle].
Il sentiero prosegue svoltando a sinistra e poi arriva ad alcuni terrazzamenti, siamo a
Pra di Sopra 830 m. (i ruderi delle baite sono immersi nel bosco, sulla sinistra),
si prosegue e dopo il rudere di
Ai Salvech si entra nella valle (in alto sulla destra, si nota il
Sasso Miscioi).
Il percorso segue una cengia verso uno sperone che scende trasversalmente dal versante sinistro, il quale sembra sbarrare il passaggio, si supera scendendo prima in un canale e poi dopo un tratto lungo una cengia si traversa su alcune pontegge in legno, saliti sullo sperone (qui bella vista su una cascata del
Rio di Menta) si prosegue diritti (evitare la traccia che sale), poi si
traversa in piano nel bosco rimanendo alti sopra il torrente che qui scivola sulla roccia lisciata dall'acqua, e si arriva al guado a circa 800 m. dove si notano i grossi fori quadrati dove erano posti i sostegni di un ponte che una piena del torrente ha distrutto in un tempo ormai lontano...
Guadato il torrente il sentiero (qui poco visibile) sale, all'inizio molto ripido, nel bosco fino a
Sottosasso di sotto 954 m. (qui scende, con percorso più impegnativo, una traccia in parte poco evidente per Pioda e Alpe Oro, vedi :
questa pagina). Si continua a salire cercando i radi segni di vernice arrivando così alle baite di
Sottosasso di mezzo 1041 m. il nucleo principale dell'alpe; sulla Mappa Rabbini Sottosasso era chiamato
Sasso Musson... ed è probabile che
Musson possa essere il nome originale del
Sasso Miscioi...
Proseguendo si raggiunge in breve la baita di
Sottosasso di sopra (dove si trova una pioda con inciso un camoscio, la baita è successivamente crollata, vedi più in basso nella pagina), e poi si sale in diagonale entrando nella valle; avvicinandosi al torrente (si vedono in basso i ruderi di due baite), si entra nella zona chiamata
Crot del Agher (sul versante opposto si vede una grossa giavina), qui si può scendere al torrente dove saliva il sentiero per l'
Alpe Ramella e l'
Alpe Nava (vedi l'ultima visita su quel versante :
Link); si prosegue la salita sul versante sinistro orografico (poco dopo si ascolta il rumore di una cascata che è visibile scendendo verso il torrente, ma è consigliabile non avvicinarsi troppo, il pendio è ripido e termina su un salto di alcune decine di metri sul torrente...).
Continuando la salita (i segni di vernice non sono più presenti...) si raggiunge una giavina, qui la tenue traccia presente è discontinua e si perde facilmente... si superano senza particolari difficoltà alcuni canalini, e si arriva al punto dove si congiungono il canale che scende a fianco dell'
Alpe Menta, e quello (con maggiore portata d'acqua), che scende dal versante nord-ovest della
Testa del Parise.
In questa zona, e sul versante sinistro orografico della valle già dalla metà di ottobre il sole non arriva più, e per questa ragione si possono trovare condizioni "invernali" se le temperature si abbassano...
Il sentiero
che saliva verso l'
Alpe Menta è ormai scomparso, e il percorso è abbastanza disagevole tra gli ontanelli e la bassa vegetazione...
immagini ↑→
- Maggio 2018 :
Ritorno per un giro (con Francesco e Stella) nella zona di Sottosasso; sempre bella la zona del guado del Rio di Menta, in questa occasione con molta acqua (per cui bisognava togliere gli scarponi...), purtroppo si vedeva anche un giovane camoscio forse caduto dall'alta parete soprastante, o forse trascinato a valle dalla parte alta del canale (gli incidenti capitano anche a loro...).
Ripassando dopo alcuni anni a Sottosasso di sopra, si nota che la baita è crollata... (era l'unica baita di Sottosasso che aveva ancora il tetto, non so quando sia crollata, l'ultima visita a Sottosasso di sopra era stata nel 2013), ma la pioda con l'incisione del camoscio è rimasta intatta, ed è stata sufficiente un poco di pulizia per renderla nuovamente visibile...
immagini ↑→
- Da Sottosasso al Sasso Miscioi :
Il sentiero che da Sottosasso di Sopra saliva al Sasso Miscioi è in parte scomparso, a tratti lo si vede, ma è anche facile perderlo.
Il percorso che sale nel bosco sopra Sottosasso non presenta difficoltà, si sale poggiando verso destra (se si rimane troppo sulla sinistra, si arriva sotto la parete rocciosa e la si costeggia alla base verso destra), fino a un colletto dove si trova la grossa piazzola di una carbonera.
Si sale a sinistra sul dosso che poi si trasforma in una cresta di roccia a blocchi alternata a tratti boscosi, qualche risalto si supera poggiando sulla destra (se si esce dal percorso del vecchio sentiero, si può incontrare qualche passaggio di arrampicata...), e si arriva sul Sasso Miscioi 1516 m. proseguendo sulla cresta, tra i larici e blocchi di roccia, si raggiunge (l'Alpe Cortevecchia è visibile sulla destra), il sentiero che da Cortevecchia porta verso l'Alpe Menta.
immagini ↑→
- Dal Crot del Agher a Ramella : (percorso impegnativo...)
Anche questo sentiero è in buona parte scomparso. Arrivati al Rio di Menta (scendendo dal Crot del Agher poggiando un poco sulla destra), si sale il versante poggiando inizialmente sulla sinistra nel bosco, superato un canale e salendo in leggera diagonale verso sinistra si arriva a una zona rocciosa dove si ritrova la traccia che sale con stretti tornanti, poi si prosegue con una lunga diagonale verso sinistra nel bosco ritrovando un sentiero più evidente nelle vicinanze dell'Alpe Ramella 1639 m. proseguendo, in breve si arriva ai prati dell'Alpe Nava 1728 m. da dove è possibile scendere verso Parpinasca e Trontano.

Un altro percorso di discesa verso Cosasca, raggiunge l'Alpe Drisioni 1488 m. poi proseguendo sulla dorsale, ad un bivio (sulla destra si scende alla strada che porta a Parpinasca), si va a sinistra; qui il sentiero è poco visibile, si arriva a i Curt 1139 m. (situato poco prima dell'Alpe Crischiovo).
Da I Curt si scende sulla sinistra (il sentiero non c'è più...), vicino al Rio dei Porci si ritrova una traccia che porta a La Colla 906 m. da dove si scende a Cosasca presso l'Oratorio della Madonna delle Grucce dove, cartelli indicatori, si traversa a mezzacosta verso sud fino alla Chiesa di San Lorenzo.
La prima parte del percorso dal Rio di Menta a Ramella presenta difficoltà di orientamento, sono presenti solo radi tagli e scoloriti segni di vernice gialla...
Immagini di una visita più recente in questa zona, su: questa pagina.
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- Da Mura a Casal del Colle e a Cortevecchia :
Percorso senza particolari difficoltà, solo in qualche tratto il sentiero non è molto evidente. Arrivati a Mura si va a destra sul bel poggio panoramico dell'Alpe dove un sentierino scende verso il Rio di Menta che si supera sul "Ponte Romano" poi risale il versante opposto arrivando all'Alpe Oro 767 m. si continua in salita nel bosco lasciando sulla sinistra una deviazione (poco evidente), per Sottosasso, giungendo infine alla baita di Casal del Colle 1040 m.
Si risale senza difficoltà il bosco di faggi, poi guadagnando quota si trovano i larici e si esce sui prati dell'Alpe Cortevecchia 1657 mt
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Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)