- Il percorso : (Avvertenze...) - Difficoltà F+
Percorso impegnativo con alcuni passaggi esposti - Il canale è quasi sempre molto ripido, si incontrano alcuni facili passaggi di arrampicata su roccia e tratti dove si arrampica sull'erba... (attenzione alle vipere tra l'erba! sembra non gradiscano il fatto che si provi ad aggrapparsi anche a loro...).
Da
Cuzzago si sale al caratteristico dente della
Vugia (vedi :
questa pagina), un primo tentativo di accesso al canale è stato fatto salendo per il pendio che inizia sul fianco (sud) della
Vugia (da dove sono state scattate le foto
7 e
8), però dopo circa 150 metri si finisce contro le rocce verticali e un eventuale traverso verso il canale si presentava troppo pericoloso, ma l'avvistamento di un camoscio che saliva il canale faceva sperare nel buon esito di questo giro...
Dalla selletta dietro alla
Vugia si traversa nel boschetto entrando nella valle verso nord seguendo una traccia di passaggio dei camosci e rimanendo alla base delle rocce in breve si arriva alla base del canalino, che in realtà qui risulta chiuso e poco visibile, ma si intuisce che si trova proprio al di sopra di un alberello che cresce tra la roccia, lo si raggiunge direttamente oppure tramite una cengia erbosa che sale da sinistra verso destra.
Il canalino si presenta stretto e ripido ma la progressione è facilitata dalla presenza degli alberelli e dai massi sparsi sul terreno (pericolo di caduta sassi), per un lungo tratto si sale tra la vegetazione che impedisce una buona visuale del
Vallone dei Mulini, poi più in alto nel tratto più ripido del percorso, la vista si apre tra gli speroni rocciosi che salgono dal basso.
Continuando la salita si giunge a circa 1510 m. a una selletta dove ci si congiunge con un altro canale che sale da destra, con percorso via via sempre più panoramico si continua intravedendo in alto il tratto sommitale del canale che però non è quello relativo alla meta di questo giro, ma è un altro sulla destra che in questo tratto non si può raggiungere.
Si arriva a circa 1620 m. dove si trova l'ultimo grosso albero [
foto 11], qui sulla destra si trova il passaggio obbligato che, dopo un traverso, permette l'accesso al canale finale [
foto 14] (se si continua a salire senza scendere sulla destra ci si ritrova sul bordo di un precipizio senza possibilità di proseguire...).
Il percorso è sempre ripido ma ora non ci
sono particolari difficoltà, si esce su terreno più aperto e panoramico passando di fianco alla sommità del
Pizz d'la Vugia, dove arriva anche il bel percorso che sale sempre da
Cuzzago lungo la cresta ovest del
Pizz d'la Vugia.
(Per questo tratto vedi anche la seconda parte di :
questo giro).
Si continua la salita seguendo il pendio sulla sinistra e si raggiunge la bella cresta sud-ovest del
Proman che si sale aggirando qualche asperità, il percorso si intuisce e si trovano alcune tracce di passaggio dei camosci sempre presenti in questi luoghi.
Se si ha la fortuna di essere qui in una giornata limpida il panorama è spettacolare, verso la piana Ossolana e i laghi, ma specialmente verso le selvagge zone della
Val Cornera e il
Lesino e verso il
Vallone dei Mulini.
Si percorre un ultimo tratto sul versante sud della montagna, sopra la
Bocchetta di Valfredda (che però da qui non si può vedere) e infine, ritornati sulla cresta si raggiunge la cima del
Proman 2098 m.
Lungo il percorso NON si trova acqua, maggio 2011.
Da
Cuzzago alla
Vugia circa 3 ore.
Dalla
Vugia al
Proman circa 3 ore.
il bel panorama durante la salita :