Il percorso : (Avvertenze...)
I percorsi in questa zona, sono per "escursionisti esperti"...
Il percorso non è sempre evidente, occorre intuito e cercare i rami tagliati col falcetto che in alcuni tratti indicano la via, in alto l'orientamento è più semplice quando si segue il crestone roccioso sopra il tratto iniziale nel bosco.
Da Cuzzago Si entra in paese seguendo Via Cadolini, strada all'inizio lastricata che si incontra uscendo dalla via che proviene dalla stazione FS, la si percorre fino a una strettoia (piccolo arco in muratura), poi si va a destra e percorsi alcune decine di metri, dopo una Cappella sulla sinistra, si segue una stradina (poi sentiero) che sempre a sinistra, si dirige verso la montagna.
Dopo il ponte in cemento sul Rio dei Mulini si svolta a destra e si raggiunge la stradina che sale a tornanti, giunti a circa 500 m. sulla sinistra (ometto) sale un sentiero (saltuari segni di vernice rossa), che più in alto interseca la mulattiera militare della Linea Cadorna.
Si seguono i segni di vernice rossa ormai scoloriti arrivando a un bivio, il percorso più evidente (con i segni di vernice), prosegue sulla destra verso il Mot Gianin, si continua invece a seguire i resti della mulattiera militare fino al termine a circa 860 m. nelle vicinanze del canale del Riale Balangeri (qui si trovano un paio di balme), sulla sinistra si vedono dei massicci muretti forse era l'accampamento usato in occasione dei lavori per la Linea Cadorna in questa zona...
(Qui un altro percorso prosegue traversando il Riale Balangeri salendo al costone che scende dal Pizz d'la Vugia (quello tra il Mot Gianin e quello salito in questa occasione), in direzione del caratteristico albero solitario che si vedo in alto sulla destra, punto di riferimento per i cacciatori della zona, e chiamato "il faggio").
Dai muretti (ometto) si sale verso la parete rocciosa sotto la quale si traversa brevemente sulla sinistra dove si trova il passaggio obbligato per salire (ometto e rami tagliati), aggirando sulla sinistra lo sperone roccioso soprastante, e il percorso offre alcuni scorci panoramici verso valle.
Si continua a salire la dorsale (cercare i rami tagliati col falcetto), a circa 1000 m. si raggiunge un piccolo pianoro dove piccoli resti di muretti fanno pensare alla presenza di una carbonaia; continuando la salita si giunge a un punto panoramico (circa 1150 m.), con vista verso il dente della Vugia e il versante nord del Pizz d'la Vugia; in questa zona arriva anche il crestone che sale dal Vallone dei Mulini, sopra il Mott d'la Vall, e si unisce con quello seguito in questo percorso.
In seguito si può continuare lungo la cresta rocciosa (più interessante), oppure anche traversare sulla destra e per un tratto salire il ripido pendio erboso per poi ritornare sulla cresta più in alto.
Arrivati in un tratto roccioso più impegnativo lo si supera sulla destra salendo un ripido canalino (in discesa utile la corda...), questo tratto si può anche aggirare sulla sinistra seguendo una traccia di animali su una sorta di cengia esposta da dove poi si ritorna sulla cresta, e infine si raggiunge la selletta dove si trova il caratteristico dente della Vugia a circa 1450 m. dove si può ammirare un bel panorama sulla piana Ossolana, ma dove si può anche godere di una bella visione sul selvaggio Vallone dei Mulini...
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Dalla Vugia un percorso impegnativo ma anche molto bello, sale il canale del Cröt dul büsìn lung oltre il quale si può proseguire verso la cima del Proman, vedi : questa pagina.
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Da Cuzzago al dente della Vugia circa 3 ore.
Immagini del 5 gennaio 2010.
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