Il Pedum, la montagna "simbolo" della Valgrandeè una cima "diversa" dalla altre presenti nel Parco, possiede un fascino particolare... ed anche esteticamente è differente.
Chiamato Pedon sulle mappe del Catasto Teresiano, in precedenza era Pillides sulle carte risalenti al XIII/XIV secolo, toponimo probabilmente elaborato e derivato dal latino Pilae = pilastro o costruzione a mò di colonna, a causa dell'aspetto turrito delle cime del Pedum
osservate da una certa angolazione.
La frequentata via normale
di salita dal versante nord-est non presenta difficoltà, si può salire la cima in giornata ma anche comodamente in due giorni vista la
presenza del bivacco alla Bocchetta di
Campo.
Dalla parte opposta i versant sud e ovest si affacciano, in un
dedalo di creste e canalini ripidi sul "cuore" della Val Grande, l'area che
scende verso il torrente San Bernardino e l' Arca. Qui si trova uno dei luoghi "mitici" della
Valgrande, la Val Cavrì.
Il suo aspetto cambia a seconda del punto di osservazione, e
guardandolo da differenti prospettive si scopre la presenza di ben
otto cime distinte.
Oltre alla Cima Pedum (la principale), la Cima Centrale e la Cima Est, sono
presenti altre cinque cime ben distinguibili, per le quali si è
utilizzato il nome dato loro da Ivan Guerini, che
negli anni 70 ha "esplorato" ed arrampicato su alcune cime della
Valgrande, tra cui il Pedum (questo in mancanza di notizie riguardo possibili toponimi di uso locale per queste sommità...).
(Raro esempio di come sia stato possibile coniugare
l'arrampicata con l' "esplorazione" e l'avventura nell'ambiente
selvaggio della Valgrande).
Salendo il sentiero che porta alla vetta principale, arrivati
all'intaglio dove inizia il breve tratto in discesa, sulla destra
si trova la Cima Oscura, forse la meno
appariscente tra le cime del Pedum, ma guardandola
da nord, si propone ben più imponente.
A sinistra invece si incontra la Cima Est e,
successivamente il Bastione del Pedum, facilmente
raggiungibili seguendo tracce di camosci sulla sinistra.
Proseguendo sul sentiero, arrivati a un altro intaglio si
lascia a sinistra la Cima centrale, mentre si vede
verso sud la cima forse più bella, il Picco del
Pedum unito da una breve dorsale erbosa alla Torre Liquefatta; una profonda spaccatura le
separa dalla cima principale, infine a nord-ovest la Torre
della Desolazione, raggiungibile dalla vetta senza
difficoltà.
Il versante nord-est è l'unico che si può salire
agevolmente, gli altri lati della montagna presentano pareti
rocciose verticali accessibili solo con passaggi di arrampicata
impegnativi.