- Il percorso : (Avvertenze...) Difficoltà
EE
(Percorso in gran parte senza sentiero).

Dalla Chiesa di
Cosa 250 m. frazione del Comune di
Trontano si segue il viottolo sulla destra che giunge in breve a una Cappella dove inizia la bella mulattiera (in parte cancellata da una stradina sterrata), che sale a
Cosasca giungendo alla Chiesa di
San Lorenzo 400 m. Sulla sinistra, una grossa Cappella dove arriva una sentiero che parte subito dopo il piccolo parcheggio davanti alla Chiesa di Cosa (percorso più lungo).
La mulattiera prosegue (in alto si vede la
Costa dei Pianezzoli che si aggirerà sulla destra), e arrivati presso alcune baite il sentiero svolta a destra arrivando poi a
Lobbia 480 m. qui si prosegue sulla sinistra verso le baite di
Rulè 520 m. dalle quali ci si dirige verso il bosco dove, sulla destra, si ritrova il sentiero che porta a
Cà Bauzun, un poggio con vista sul fondovalle; la traccia prosegue svoltando a sinistra passando accanto ad alcune baite diroccate, poi svolta a destra arrivando a
Cacciolo 600 m. ai margini del bosco si trova una Cappella dove il sentiero continua sulla destra e, dopo un'ultima Cappella, arriva a
Mura 750 m.
[Dopo la Cappella di Cacciolo, un altro buon sentiero sale sulla sinistra e, passando da un bel poggio panoramico, raggiunge il sentiero per Pra di Sopra poco dopo Mura].
Il sentiero prosegue svoltando a sinistra e poi arriva ad alcuni terrazzamenti, siamo a
Pra di Sopra 830 m. (i ruderi delle baite sono immersi nel bosco, sulla sinistra). si prosegue e dopo un'ultima baita, si entra nella Valle (in alto sulla destra, si nota il
Sasso Miscioi).
Il percorso segue una cengia verso uno sperone che scende trasversalmente dal versante sinistro, il quale sembra sbarrare il passaggio, si supera scendendo prima in un canale e poi si traversa su alcune pontegge in legno, saliti sullo sperone (qui bella vista su una cascata del
Rio di Menta), si prosegue diritti (evitare la traccia che sale), poi scendendo nel bosco e costeggiando il torrente, che qui scorre nella roccia modellata dall'acqua, arrivando così al guado a circa 800 m. dove si notano i grossi fori quadrati, dove erano fissati i sostegni di un ponte che la piena del torrente ha distrutto...
Sempre molto bello l'aereo sentiero che da Pra di Sopra traversa verso il torrente lungo le cenge dove sono ancora visibile le vecchie pontegge...
Guadato il torrente il sentiero (qui poco visibile) sale, all'inizio molto ripido, nel bosco fino a
Sottosasso di sotto 954 m. e si continua a salire cercando i radi segni di vernice arrivando alle baite di
Sottosasso di mezzo 1041 m.
Proseguendo si raggiunge la baita di
Sottosasso di sopra (ora crollata), col suo camoscio inciso su una pioda; si lascia il sentiero che entra nella valle iniziando la salita nella ripida faggeta sulla destra, il sentiero che saliva al
Sasso Miscioi è in gran parte scomparso, si ritrova per un tratto una traccia che sale a tornanti, si arriva vicino alla base delle rocce che si costeggiano traversando sulla destra e si raggiunge la dorsale passando dalla grossa carbonaia [foto
18] che fa da riferimento.

Si sale lungo un percorso che presenta tratti boscosi misti a blocchi rocciosi, aggirando eventualmente le asperità si giunge sulla cima del
Sasso Miscioi 1516 m. in seguito, dopo un tratto in piano riprende la salita sempre tra la vegetazione inframmezzata da tratti rocciosi; la vista inizia ad aprirsi verso le cime più lontane e verso Cortevecchio e la piana Ossolana.
Proseguendo si arriva al punto dove traversa il sentiero che dall'
Alpe Cortevecchio raggiunge l'
Alpe Menta, poco dopo si incontra uno dei tratti più ripidi del percorso, gli speroni rocciosi si possono evitare poggiando sulla destra, ritornati sulla cresta la vegetazione arborea inizia a diradarsi e con percorso sempre più panoramico si raggiunge la dorsale erbosa dove si inizia a vedere la cima (che però è ancora lontana...).
Con belle vedute verso la
Valle di Menta, la
Punta Pozzolo e il vasto fornale sottostante (con il suo bel lariceto), si scende a un intaglio della cresta (a circa 1920 m. ), di fronte una paretina rocciosa verticale che si aggira scendendo di poco sulla destra e seguendo poi una traccia di passaggio di animali che traversa sul versante sud; ritornati sulla cresta si arriva a una sella erbosa dove inizia la parte terminale della cresta, dapprima erbosa e poi salendo un tratto con facili roccette [foto
46], si giunge sulla cima della
Testa del Parise 2092 m.
Per la salita circa 6 ore e mezza - settembre 2013.
In questa occasione il giro è proseguito con la discesa nel
Vallone di Locc per visitare la
Balma dei Locc "mancata" durante la precedente visita (grazie a Daniele Barbaglia per la segnalazione).
Sempre molto bello il Vallone di Locc... uno dei luoghi più appartati e solitari della Valgrande...
Per il ritorno a valle sono sceso dall'
Alpe Menta nella valle sottostante fino alla congiunzione dei due canali e proseguendo la discesa sul fianco sinistro idrografico della valle, dove un tempo saliva un sentiero (ora scomparso) ritornando a
Sottosasso.
Il tratto dall'
Alpe Menta fino alla congiunzione dei canali, tra la vegetazione molto fitta su terreno ripido, è veramente disagevole (sconsigliabile...), e anche il tratto successivo, prima di ritrovare il sentiero per
Sottosasso a circa 1070 m. presenta zone con alberi caduti che costringono a faticosi aggiramenti...