Per il giro descritto circa 7 ore incluse le soste.
Alpe Sassoledo superiore

La partenza avviene da
Verigo piccola frazione di
Trontano all'inizio della
Val Vigezzo; Verigo si può raggiungere anche col treno della ferrovia Vigezzina (opzione interessante specialmente se si decide di scendere per un percorso diverso da quello di salita).
Da
Trontano una stradina asfaltata in pochi minuti conduce alla tranquilla frazione di
Verigo, al termine della strada asfaltata, a Valle dell'abitato, inizia una mulattiera che scende a valicare su un ponte il
Rio Margologio (il Rio si valicherà alcune volte durante questo giro...).
Poco prima del ponte, sulla sinistra a picco sul torrente, si trova la
Cappella Arvinela, ormai in pessime condizioni.
Si risale dopo il ponte e quando il sentiero pianeggia si prende la traccia sulla destra che sale e attraversa i binari della ferrovia (attenzione ai treni...!), si continua nel bosco passando vicino ad alcuni ruderi (siamo nella zona di
Pianezza e poco sopra
Ai Ronci), il sentiero diventa una comodo mulattiera che passa vicino ad una pineta, a un primo bivio si continua la salita sulla sinistra, successivamente si incontra un altro bivio, entrambi i sentieri portano all'Erta, il percorso di destra è più ripido ma anche più breve; si arriva poi nel prato dell'
Alpe L'Erta 1030 m. di fronte alle baite, una fontana ricavata da un tronco (ultima possibilità di approvvigionamento per l'acqua, la si troverà poi a Sassoledo).
Alla destra delle baite più alte, si sale diritti nel bosco per la massima pendenza (la traccia sulla destra porta verso il
Rio Margologio, che è stata percorsa al ritorno in questo giro), si sale nella faggeta del bel
Bosco dell'Erta dove la traccia non è sempre visibile, ma si trovano alcuni segni di vernice sugli alberi, e comunque non ci sono problemi di orientamento, perché basta seguire la dorsale sulla destra idrografica della Valle del
Rio Margologio, nel bosco si incontrano le tracce di alcune piazzole di carbonaie.
Verso i 1450 m. si esce dal bosco sui prati dell'
Alpe Roi dove si trovano le prime baite, si sale nel prato con percorso libero alle baite superiori, bella vista verso
Domodossola, la
Val Vigezzo e di fronte, la dorsale dell'
Alpe Noccola.
[Questo tratto è stato percorso nell'inverno precedente in discesa, vedi :
questa pagina].
Dalle baite più alte sulla destra dell'
Alpe Roi 1532 m. (segno di vernice gialla su una pioda), la traccia entra nel bosco salendo per superare uno sperone roccioso, poi supera su una cengia un canalino e prosegue con un percorso interessante, traversando con qualche saliscendi il versante ovest del
Pizzo Marcio, qui si trovano a tratti i resti (muretti, gradini) della vecchia mulattiera.
Il percorso prosegue con il panorama che via via si apre verso il
Tignolino e la
Colma di Basagrana, arrivando ai prati dell'
Alpe Sassoledo superiore 1600 m. con le baite vicine alla dorsale rocciosa che scende dal
Pizzo Marcio, più in basso, separate da un piccolo rio si trovano le baite dell'
Alpe Sassoledo inferiore 1568 m.
Per la discesa ci sono altre possibilità oltre a ritornare lungo il percorso fatto in salita, si può tornare all'
Alpe Roi e seguire il sentierino verso est che porta all'
Alpe Miucca da dove, traversando il
Bosco Curbello, si scende a
Dalovio e alla stazione di
Coimo; un'altra possibilità (consigliabile) è quella di salire verso il fornale sottostante la
Colma di Basagrana (che si può raggiungere, anche per dare uno sguardo all'interno della
Valgrande...), dove si trova il sentiero segnalato che scende a
Parpinasca e a
Trontano.
Un percorso "alternativo" (più impegnativo) scende lungo la Valle del
Rio Margologio, dove le vecchie mappe riportano un sentiero che però è presente solo in alcuni tratti...
(Avvertenze...)
il Rio Margologio

Da
Sassoledo inferiore si scende lungo il dosso sul fianco sinistro idrografico del piccolo rio che scende dal
Pizzo Marcio, entrati nel bosco si trova il sentiero poco evidente (ma ci sono segni di vernice gialla e qualche ometto), che scende, e in breve raggiunge il pianoro dove scorre il torrente, (qui le vecchie mappe riportano un sentiero che sale verso l'
Alpe Noccola), è più comodo passare sulla sponda opposta e scendere per un tratto fra i massi, poi ci si riporta sul versante destro idrografico dove si scende nel bosco.
Si arriva ad una dorsale che scende da destra, nel punto in cui il torrente scende con alcuni salti rocciosi, allora si traversa in diagonale sulla destra (qui si ritrova una traccia di sentiero ormai invasa dalla vegetazione), per superare il ripido versante, e poi si ritorna al
Rio Margologio alla base dei salti rocciosi del canale; qui si può traversare sulla sponda opposta e scendere tra grossi massi, ritornati nelle vicinanze del torrente lo si traversa nuovamente sulla riva destra idrografica, poco dopo uno stretto canalino che scende sul fianco della dorsale dell'
Alpe Roi.
Si prosegue la discesa ritrovando la traccia che diventa via via più evidente, a circa 1080 m. dopo un ultimo sguardo al torrente, che qui scorre impetuoso in una stretta gola, lo si abbandona traversando in piano nel bosco e ritornando all'
Alpe L'Erta.
Si scende seguendo il percorso fatto in salita fino al bivio nella pineta, qui si segue la traccia sulla sinistra che ritorna per un'ultima volta al
Rio Margologio, lo si attraversa su un ponticello e si prosegue in diagonale lungo la dorsale che scende dall'
Alpe Noccola, passando circa 150 m. sotto le baite dell'
Alpe Briasca, arrivati in località
Sumbrigo, si incontra nel bosco la solitaria
Cappella dal Muret, e infine si sbuca sulla stradina sterrata che scende dall'
Alpe Briasca che si segue fino a
Verigo.