Una visita con Andrea al versante sopra l'Alpe Sautì (alpe posta in "selvaggia postura" come scriveva il Brusoni...), in particolare verso le pendici del Pizzo Sautì 1677 m. la sommità più elevata di questo primo tratto della cresta dei Corni di Nibbio; l'idea era di arrivare direttamente alla cima lungo la crestina sud-ovest che sale dal Türinell, ma l'ultimo tratto, oltre alle condizioni poco favorevoli con neve e terreno gelato, si presentava piuttosto impegnativo e in parte "repulsivo" (magari alla portata di qualcuno con maggiori capacità arrampicatorie), per cui abbiamo "aggirato" il versante roccioso terminale verso sud-est per raggiungere la cresta.
Non è certo il caso di descrivere in dettaglio questa escursione, si tratta di uno di quei giri "esplorativi" adatti a chi ama appunto cercare itinerari fuori dai percorsi usuali più o meno conosciuti, in ogni caso la visita di questo versante è sempre interessante e gratificante, in particolare in una bella giornata che permette di apprezzare al meglio questo affascinante ambiente, ambiente che, guardando dal fondovalle questa cresta a tratti repulsiva e poco
invitante, non lo si può certo immaginare... inoltre, essendo passato parecchio tempo dall'ultima visita in queste zone (c'era anche un
po' di nostalgia, dato che appunto non venivo qui da molto tempo, per la sempre bella visione sulla Valgrande da questa cresta...), questo giro lo si è apprezzato maggiormente...
Il percorso è stato recentemente segnalato con i classici colori bianco-rosso da Bettola alla Bocchetta di Sautì e in alcuni tratti anche ripulito, questo permette di salire più celermente (in questa occasione, da Bettola all'Alpe Sautì, circa 3 ore); questo interessante sentiero rimane comunque un percorso che richiede costante attenzione.
Percorso impegnativo (Difficoltà EE lungo il sentiero)
Febbraio 2020