Pianezza...
Una caratteristica dell'impervio versante montagnoso sovrastante
Cuzzago (e quasi invisibile guardando dal fondovalle), riguarda la presenza dei
pianezz, piccoli terrazzini erbosi che interrompono la "verticalità" di questi luoghi.
Un tempo qui gli alpigiani portavano le capre o tutt'al più qualche manzetta, ed erano anche luoghi dove si sfalciava l'erba di rupe; un'alpicoltura "minore" condizionata dal poco spazio a disposizione.
Per gli escursionisti in cerca di itinerari "alternativi" questi
pianezz sono diventati luoghi per un momento di sosta ammirando il panorama, prima di continuare la salita su queste aspre, scomode, ma affascinanti montagne...
Diversi percorsi portano a
Pianezza 1298 m. quello più "comodo" segue il bel sentiero panoramico che traversa da
La Piana (sentiero ripulito alcuni anni fa), un altro percorso sale da
Cuzzago passando dal
Curtun lungo il versante destro orografico del
Vallone dei Mulini; quello seguito in questa occasione segue la dorsale della
Cola Teu da
Sciarina, percorso non difficile e panoramico.
Sciarina 511 m. si raggiunge facilmente seguendo la stradina asfaltata che traversa sopra la Chiesa della
Madonna dello Scopello passando da Borgo Fogliaccio, in questa occasione è stata invece raggiunta cercando il percorso del sentiero (ancora segnato sulla cartine), che da
Valdairola (Premosello), traversa il
Rio Crot e poi saliva a Sciarina.
(vedi anche :
questa pagina)
- Il Percorso : (Avvertenze...)
- Difficoltà
EE
Da
Premosello Chiovenda si segue il percorso segnalato che, passando da Via Del Boca e Via Garibaldi, sale verso l'
Alpetto Cornala, giunti nella zona della
Mota Rossa si lascia la stradina principale che sale sulla sinistra per continuare sulla destra in piano lungo la stradina (che poi diventa sentiero) che transita davanti alla
Mota Rossa [foto
1], si segue il sentiero che traversa il fianco della montagna in discesa fino ad arrivare a
Valdairola (foto
2) qui la traccia si perde, allora si continua la traversata verso sud salendo nel bosco fino ad affacciarsi sul bordo del profondo canale del
Rio Crot, non lontano dallo sbocco del torrente (foto
4).
Si continua la salita lungo la dorsale (guardando in alto verso la cresta sul versante opposto, si intravede tra gli alberi la sagoma della Cappelletta dell'
Alpe Sciarina...), fino a incrociare una traccia (vecchi segni di taglio col falcetto), la si segue arrivando a un bivio [foto
6] di fianco ad alcune piante di castagno, di fronte sul versante opposto della valle, si vede un piccolo dosso dove si trova un grosso masso che fa da riferimento (foto
5 e
6).
Si segue la traccia che traversa in piano, all'inizio poco evidente, poi percorrendo un tratto roccioso si trovano dei gradini che confermano la presenza del vecchio sentiero; si scende verso il torrente passando presso una paretina rocciosa [foto
8], qui scendendo sulla destra si arriva al
Rio Crot (foto
9 e
10), proprio sotto al masso visto in precedenza, la salita si presenta rischiosa (in senso inverso si potrebbe eventualmente dal masso scendere usando la corda), ma non vale la pena, invece dalla paretina si traversa ancora in salita per poi scendere al torrente più in alto in un luogo più "tranquillo" (foto
11).
A volte non c'è bisogno di entrare in Valgrande per incontrare la "wilderness", ma la si può trovare anche qui, a poche centinaia di metri dalla superstrada dell'Ossola... nella forra del Rio Crot la piana ossolana rimane nascosta alla vista (e nemmeno si sentono i rumori della civiltà, sovrastati dal fragore dell'acqua che precipita dai numerosi salti del torrente...).
In caso di "acqua alta" ci si può aiutare con uno dei rami che penzolano sul torrente (come fatto in questa occasione), arrivati sul versante opposto si sale traversando verso destra, superata una crestina rocciosa si traversa ancora verso una piccola dorsale, qui su terreno facile si sale direttamente e dopo alcuni muretti (segni rimasti dei vecchi terrazzamenti), si sbuca vicino alla Cappelletta incompiuta sul prato di
Sciarina 511 m.
Si sale a monte dell'alpe dove si trovano dei muretti (foto
21), poco oltre si incrocia una traccia che traversa in piano entrando nella valle (è il sentiero che prosegue verso la zona dell'
Alpe Basciot), si sale invece direttamente la dorsale della
Cola Teu; il sentiero ancora segnato sulla cartine è in buona parte scomparso, ma specialmente nella parte iniziale si trovano ancora muretti che lo segnalano, mentre nella parte alta nei tratti dove si traversa sul fianco della valle del
Rio Crot, si può ancora incontrare la vecchia traccia.
Il percorso è segnalato da ometti nella parte medio bassa, in ogni caso non ci sono difficoltà particolari non essendoci passaggi obbligati, rimanendo il più possibile sulla dorsale si può trovare anche qualche divertente passaggio di arrampicata sulle roccette, salendo si incontrano diversi piccoli pianori,
i Pianezz...
Salendo, sono ben evidenti i segni lasciati dall'incendio che ha interessato questa zona nel dicembre 2013, ora la natura si sta lentamente riprendendo...
Con percorso via via sempre più panoramico si giunge all'ultimo pianoro a
1298 m. qui bella vista verso il selvaggio
Vallone dei Mulini e il
Pizz d'la Vugia, i ruderi delle baite si trovano scendendo leggermente sulla sinistra; guardando verso nord in direzione della Colla e Curtet, si vede chiaramente (foto
52), in primo piano la traccia del sentiero che traversa verso
La Piana.
Dai ruderi non vale la pena traversare direttamente (il terreno è disagevole), ma conviene scendere fino a trovare l'evidente traccia (foto
54) che traversa verso il canale del
Rio del Teu, in seguito la traccia continua in discesa sotto le rocce con percorso molto panoramico, in basso si vede il bosco dove si trova l'Alpe Basciot, vedi :
questa pagina, che si può raggiungere anche scendendo da questo sentiero (non ci sono tracce...).
Link alla cartina ↓
Questo sentiero risulta in buone condizioni essendo stato ripulito alcuni anni or sono, dopo gli inverni con molta neve è possibile trovare lungo il percorso alcuni residui di slavine che però non presentano problemi, infine, superato ancora una volta il
Rio Crot, si giunge alle baite della
Piana 999 m. da dove si scende a
Premosello.
Tempo per questo giro, circa 7 ore.
Aprile 2014