Visita agli alpeggi posti sul versante che da Ompio scende verso il Rio Valgrande e il San Bernardino...

Cappella Roccolo, Costa Rossa, Sciasco, Curt Pentì, Curt Pirela, Bettina, Alpe Caulin, Scellina, Basseno, Ompio.

  a  Curt Pentì...
a Curt Penti...
  
   - Il percorso :


 Poco prima del termine della strada asfaltata che porta a Ompio si arriva a uno spiazzo nel bosco sulla sinistra, se lo si segue per alcune decine di metri si giunge alla Cappella Roccolo, un bel punto panoramico sul lago sottostante; sul lato opposto della strada scende un sentiero che passa dai casolari di Costa Rossa e dal bel gruppo di baite di Sciasco.

 Si prosegue e a un bivio si sale verso sinistra lasciando la traccia principale che sulla destra scende verso Bignugno; in questo tratto il sentiero è poco evidente, si sale traversando un canalino e dopo un piccolo ponticello in sasso si arriva presso due baite di cui una ristrutturata a tre piani, qui siamo a Giav Lusc; il sentiero prosegue in diagonale nel bosco e poi la traccia si perde, si continua in diagonale salendo fino a incrociare un altro sentiero che scende sempre dalla zona di Ompio, lo si percorre in discesa e in breve si arriva al prato di Curt Pentì 887 m. in una bella posizione, con vista sul Lago Maggiore e sulle montagne della Valgrande.

 Dal primo nucleo di baite di Curt Pentì si segue la traccia che traversa in piano verso nord e in pochi minuti si giunge al secondo nucleo di baite del corte, poste in posizione meno favorevole; la zona è ormai invasa dalle betulle, ma si intuisce che un tempo tutta l'area era una grande pascolo...

 Si ritorna al Corte principale di Curt Pentì e si scende nel bosco sottostante, tenendosi sulla destra si trova una traccia di sentiero saltuaria, ma si scende senza difficoltà lungo questa dorsale dove si trova in basso la cappella di Ör Vergugn; sulla costa boscosa che si vede verso nord, si notano i due gruppi di baite di Curt Pirela e poco più in basso, Bettina.

 

 la Brascarola
la brascarola...
 Giunti a circa 730 m. circa 80 m. sopra la cappella di Ör Vergugn si trova il sentiero segnalato che prosegue verso nord, lo si segue e si arriva alle baite di Curt Pirela 728 m.


 In una delle baite del corte, ancora in discreto stato, si può vedere la stanza superiore con al centro il focolare, e il soffitto con la grata in legno annerita dal fumo dove venivano fatte seccare le castagne (la graa) [foto 28 29 30]; in queste aree a bassa quota, le piante di castagno erano molto diffuse ed erano una importante fonte di sostentamento per gli alpigiani.

 Da Curt Pirela, si lascia il sentiero segnalato e si scende lungo la dorsale nel bosco giungendo in breve al corposo nucleo di Bettina 632 m.

 All'Alpe Bettina si trova una baita a due piani [foto 35], dove si può vedere l'interessante sistema di costruzione del pavimento/soffitto in modo da formare una volta, la tipica disposizione dei sassi [foto 34] nella parte superiore solitamente rimane nascosta dal pavimento; questo sistema è usato a esempio per i soffitti delle cantine [foto 27].

 Da Bettina si segua una traccia che traversa una valletta, la Vall di Piod, e sale alle baite di Caulin (segnate ma non nominate sulle carte), qui si sale nel ripido bosco e si raggiunge il prato dell'Alpe Scellina inferiore 805 m. continuando lungo la dorsale si raggiunge Scellina superiore 853 m. dove si ritrova il sentiero segnalato che sale verso Ompio.

 Si segue il bel sentiero/mulattiera e si raggiunge un bivio segnalato dove una traccia scende al Ponte di Velina; il largo sentiero attraversa il Rio di Basseno e si continua a salire sulla dorsale raggiungendo il prato e le baite di Basseno 987 m. con bella vista verso i Corni di Nibbio, Velina, l'Alpe Prà, la Cima Sasso e la Cima Tuss dietro le quali spunta il Pedum.

 Da Basseno il sentiero traversa un canalino dove si vedono le vecchie costruzioni usate per la conservazione dei latticini prodotti all'Alpe, e la traccia prosegue nel bosco, all'inizio ripida e poi traversa il falsopiano lungo la fascia boscosa chiamata La Costa, poi, raggiunto un dosso, scende ai prati e alle baite di Ompio.


 Tempo per questo giro circa 5 ore - difficoltà EE   (Avvertenze...)


      Immagini del 26 ottobre 2010. 

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 Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)




 

   - Dal Ponte di Velina a Bignugno :



 Nella parte bassa di questo versante transita un buon sentiero che collega la zona del Ponte di Velina (da cui si può salire a Velina e andare a Cicogna), con Bignuno e la strada che scende a Rovegro.

 Il percorso è contrassegnato dai classici segni di vernice; dal Ponte di Velina sale nel bosco, lascia sulla destra una deviazione per Ompio e arriva alle baite dell'Alpe Bettina, prosegue e giunge al dosso dove si trova la Cappella di Ör Vergun restaurata nel 1995, a fianco una fontanella sistemata nel 2005.

 Dalla Cappella un altro sentiero segnalato sale verso Scellina e Ompio, per Bignugno si segue la traccia che scende e passa dalle baite di Pezza Blena, poi seguendo la mulattiera si arriva a Bignugno, nucleo con diverse baite restaurate e ancora frequentate.

  Dal Ponte di Velina a Bignugno, circa 2 ore.

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incisioni a Scellina inferiore





   - Incisioni rupestri :


 Visitando gli alpeggi di questa zona, a Curt Pentì, a Scellina, a Curt Pirela, e anche lungo i sentieri che collegano i vari nuclei di baite, si trovano alcune incisioni rupestri; le usuali coppelle, simboli cruciformi, date e iniziali lasciate dagli alpigiani che hanno vissuto qui in passato...

 Da segnalare, nel muro di una baita [foto 3], un sasso con incisa la data 1786... e a Scellina inferiore una bella lastra con incise varie iniziali [foto 13].

 Nella foto 1 si vedono oltre alle date, anche il simbolo dell'uomo albero e piccole incisioni che sembrano rappresentare degli animali. La pioda con le incisioni è stata ritrovata durante i lavori di sistemazione del tetto di una baita a Sciasco. foto di Lorenzo Dilavello.


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