Ca' dla', la "Strada Romana", i sentieri da Buretti a Fonten e da Buretti a Luera...
(da Cuzzego).

La stagione invernale (prima che giunga la neve anche alle quote basse) è, assieme all'inizio della primavera, il periodo ideale per visitare i versanti che salgono dalla piana Ossolana alle quote medio-basse, e in queste occasioni si possono scoprire (o riscoprire...) luoghi che magari si erano trascurati o dove si era passati velocemente diretti verso mete poste a quote più alte.
Una di queste zone è il versante sopra
Cuzzego frazione di
Beura Cardezza; le due escursioni fatte in questa zona hanno permesso di scoprire il minuscolo villaggio di
Ca' dla' =
le Case di là... (grazie a Tim per lo spunto), una delle piccole frazioni (come
Fonten e
Buretti), dove un tempo vivevano gli abitanti di questa zona prima della costruzione dei paesi sulla piana sottostante (come a esempio, più a nord, Cosa e Cosasca), e poi due interessanti sentieri che collegavano
Buretti con
Fonten e con l'
Alpe Luera.
In queste zone, dove il terreno è in alcuni tratti poco impegnativo, è possibile anche muoversi senza un itinerario preciso, cercando "sul campo" qualcuno dei numerosi sentierini secondari presenti (magari accantonando il GPS oggi così tanto considerato...), come fatto nel primo giro con Tim, dove, salendo a caso da
Cuzzego verso la montagna, ecco che si trova subito una piccola traccia che porta a incrociare altri sentieri...
- Ca' dla' :
Da
Cuzzego (presso il B&B, foto
1), ci portiamo verso la montagna dove, dietro le case, troviamo una piccola traccia che porta a incrociare un sentiero più evidente che naturalmente seguiamo in discesa per vedere dove inizia... e ci si trova presso la frazione
Cascine di sotto; si risale e poi incrociato il sentiero che traversa verso
Fonten (qualche segno di
vernice bianca), si prosegue verso nord giungendo a
Ca' dla' (o
Ca' ad la') 440 m.
Alle "
Case di là'" (così erano chiamate rispetto a quelle della frazione
Buretti), si trova anche una Cappella; le baite del minuscolo villaggio erano costruite a ridosso le une alle altre, guardando i muri rimasti si ha quasi l'impressione di osservare quello che rimane di un fortino... si nota che sono appunto rimasti solo i muri perimetrali, e da quello che si legge sul cartello posto in loco, le piode e i sassi sono stati utilizzati per costruire le case a
Cuzzego... Un'altra ragione per la quale non avevo ancora preso in considerazione questo luogo, è il fatto che sulle mappe è riportato solo il classico simbolo di un rudere (invece ce ne sono parecchi), e senza alcun nome...
Da
Ca' dla' proseguiamo lungo il sentiero verso nord, lungo il percorso si vedono alcuni dei numerosi terrazzamenti presenti su questo versante e si può immaginare come appariva questa zona un tempo, prima dell'abbandono e della
conseguente avanzata del bosco...
Si arriva a
Buretti 429 m. con le sue baite in parte ancora in buone condizioni, accolti dal gruppetto di asinelli che stazionano in zona e che contribuiscono a tenere pulito; (naturalmente a
Buretti ci si può arrivare tranquillamente lungo il percorso segnalato che sale da
Cuzzego, vedi l'inizio del secondo giro in zona, descritto più in basso nella pagina).

Poco sotto alla Cappella presso
Buretti traversa verso nord un sentiero (attualmente non è presente un cartello indicatore per questo percorso), che traversa verso il canale del
Rio di Cuzzego (qualche segno di
vernice bianco-rossa), in basso si vede una briglia del torrente, superato il quale si sale su una passerella sorretta da vecchie pontegge, poco oltre l'ambiente cambia radicalmente, e ci si trova su una stradina di servizio che sale verso
Pernetti dove ci si affaccia sul versante di
Cardezza.
Nei pressi dell'
Oratorio di S. Antonio seguiamo il percorso segnalato che sale a
Marzone, poco dopo il parco giochi nel bosco, dove si trova la fontana a lato della stradina, si traversa verso nord seguendo una piccola traccia (non segnalata), nel bosco che porta
alla dorsale sopra
Fazzona e
Pello e che scende in direzione di
Beura; dopo un bel tratto di sentiero fiancheggiato dalle piode infisse nel terreno, si giunge alle ultime baite di
Marzone poste più a ovest, dove si possono ammirare una bella vasca scavata nella roccia e un pozzo.
Scendiamo lungo la dorsale (poggiando un poco sul versante del
Rio delle Rovine), si trovano dei tagli e una traccia a tratti non sempre evidente, comunque il terreno non è
troppo impegnativo, scendendo si giunge nei pressi di una grossa roccia che vale la pena salire (anche per una eventuale sosta), perchè è un bel punto panoramico sopra agli alberi che ostacolano la visuale.
Proseguendo la discesa, sotto alla roccia panoramica si può fare una breve deviazione scendendo sulla sinistra (sud-ovest), per visitare l'
Alpe Fazzona 740 m. immersa nel bosco, ritornati alla dorsale si continua la discesa giungendo a un bivio, sulla sinistra ci si porta presso una cava dismessa da dove arriva la stradina di servizio in parte ormai imboscata, ma conviene seguire il sentierino sulla destra che porta a scendere a valle della colata di sassi (gli scarti della cava), dove giunge anche la stradina.
Si segue la stradina sulla destra che passa nei pressi dell'
Alpe Pello ca. 400 m. e continua fino ad arrivare sulla strada asfaltata di fondovalle che seguiamo verso sud per un tratto per poi salire in direzione di
Cardezza.
-
La "Strada Romana" :
Giunti al secondo tornante della strada che sale a
Cardezza, si trovano le indicazioni del percorso della "
Strada Romana" l'antica e importante via di
comunicazione verso la Svizzera e l'Europa, costruita a quota più alta e al riparo rispetto alla piana alluvionale del
Toce, anche per questa ragione un tempo i luoghi abitati erano situati non a fondovalle, ma sulle pendici del versante che scende a valle.
Dalla strada asfaltata si scende per iniziare la traversata verso
Cuzzego; il primo impatto, in verità, non è stato molto incoraggiante... perchè si cammina per un tratto lungo una sorta di stretto corridoio con a fianco la rete paramassi a protezione della strada sottostante, ma poi ecco che si esce sulla bella mulattiera caratterizzata per alcuni
tratti da larghe e massicce piode; con percorso piacevole si prosegue passando presso un interessante scivolatoio (lizza) chiamato "
ul minur" utilizzato per far scendere a
valle il materiale estratto dalla cava del
Crucitò che si trova nelle vicinanze, si vedono anche alcune incisioni e poco prima di
Cuzzego si passa presso la costruzione dove un tempo era presente un mulino.
Per giungere all'inizio della "Strada Romana" partendo da
Cuzzego, si procede lungo la strada asfaltata (Via Domodossola) verso nord e si supera il ponte sul
Rio di Cuzzego, in seguito si arriva all'inizio di
Via Cavour (sulla destra), dove si trovano i cartelli indicatori del percorso.
[I percorsi più tranquilli e consigliabili per giungere a
Cardezza da
Cuzzego, per poi scendere lungo la strada asfaltata di accesso al paese, e tornare lungo il percorso della "Strada Romana", compiendo così un piacevole anello, su :
questa pagina].
Novembre 2017 - Difficoltà
E
(
EE se si esce dai sentieri ufficiali...).
immagini ↑→
Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)

- Da Buretti a Fonten e da Buretti a Luera :
Dopo una settimana dal precedente giro ritorno in zona per cercare i due (interessanti) sentieri che salgono all'
Alpe Luera; da
Cuzzego seguo
Via Cardezza che inizia di fronte alla fermata dell'autobus (più avanti, a fianco di un affresco, si trova un cartello indicatore), e a un bivio segnalato si va a destra; si sale seguendo il percorso segnalato (si può anche salire
direttamente lungo la costa che a nord scende ripida verso il
Rio di Cuzzego, giunti su un pianoro dove si trova una vecchia stazione di rinvio della teleferica, si va a destra), e si arriva a
Buretti 429 m.
Dalle baite di
Buretti si traversa in piano verso sud tra i terrazzamenti seguendo il sentiero segnalato da radi segni di vernice bianca [vedi toto
10], si passa da
Ca' dla' già raggiunta durante la precedente visita e si continua a traversare il versante della montagna; in seguito il sentiero inizia a salire, a tratti il percorso è poco evidente, e si giunge su terreno più aperto [foto
13] dove si traversa una piodata che permette di accedere alla costa panoramica che da
Cascine di sotto sale all'
Alpe Luera (costa che si nota bene guardando dalla piana Ossolana, in particolare dal versante opposto).
Con bel percorso panoramico si sale lungo la costa tra rocce e vegetazione traversando sotto la paretina rocciosa ben visibile anche da lontano, si traversa in salita sul versante che da
Carale sale passando da
Bisigunsc camminando su alcune piode poste su pontegge [foto
22 e
23], poi si
ritorna nel bosco e in seguito si giunge all'
Alpe Fonten 557 m. (
Fontieno sulla Mappa Rabbini); qui si continua lungo il sentiero segnalato che da
Prata sale ad
Aurinasca.
Lungo il percorso si passa da
Cà Salvegò e poi si trova un breve tratto affiora ancora l'acciottolato della vecchia mulattiera, e si arriva alle baite di
Aurinasca sotto immerse nel bosco; dopo una visita alle varie baite (tra cui quello poste più a sud-est dove arriva il percorso che traversa il
Rio di Prata da
Rigulun, vedi :
questa pagina), si traversa in piano verso nord e, passando dalla grossa baita di foto
35 si arriva al bel pianoro panoramico dell'
Alpe Luera 901 m.

Da
Luera il programma era di tornare a
Buretti lungo il secondo sentiero, ma non avendo informazioni a riguardo (se non quella dell'esistenza del sentiero...), e visto che l'inizio della discesa era poco chiaro, ho preferito scendere lungo il percorso segnalato che torna verso Buretti passando dall'
Alpe Cortigio 722 m. (
Corticchio sulle vecchie mappe e su alcuni cartelli, questo dovrebbe essere il toponimo corretto...).
Giunto intorno ai 570 m. si trova un bivio poco evidente, si continua a sinistra dove invece il sentiero segnalato svolta a destra [foto
47], ma forse è più chiaro arrivarci poco prima, traversando su una traccia che inizia presso una roccia con la scritta "p 65", in ogni caso si deve raggiungere il rudere della foto
49 (riportata sulla IGM), il sentiero prosegue e si trovano vecchi segni di vernice color ocra molto scoloriti, e anche qualche taglio.
Nella prima parte il sentiero è ben evidente, e si passa da un ponticello con dei tronchi (non è indispensabile camminarci sopra... col terreno asciutto e senza
ghiaccio, si traversa a monte), in seguito la traccia diventa poco evidente e si sale traversando in direzione della costa raggiunta in precedenza lungo il sentiero per
Fonten.
Si arriva a un poco marcato canalino [foto
56 e
57] dove si trova una vecchia cordina di ferro che aiutava a traversare la piodata (in verità, i segni vernice terminavano prima di arrivare al canale, può anche essere che ci sia un altro percorso che sale senza superare il canale...), giunti sulla panoramica costa, la si risale su una tenue traccia con percorso non difficile.
Link alla cartina ↓

Più in alto si poggia sulla destra (sud) e in alcuni tratti si trovano
muretti del vecchio sentiero, ritornati poi sulla costa si continua la salita arrivando in una zona "scomoda" dove si trovano i rovi, cercando il percorso migliore in breve si sbuca nuovamente sul pianoro panoramico dell'Alpe Luera 901 m. (Per evitare i rovi credo sia possibile traversare senza problemi sulla destra nel bosco, raggiungendo così il sentiero che traversa da Aurinasca sotto seguito durante la salita da Fonten...).
Dopo la seconda visita a Luera, ritorno a Buretti ancora lungo il sentiero segnalato che passa da Corticchio e, come per la visita fatta la settimana precedente, traverso verso Pernetti e Cardezza da dove ritorno a Cuzzego lungo il percorso descritto su questa pagina.
Novembre 2017 - Difficoltà EE