- Alpe La Balma : (Avvertenze...)
Una situazione che si incontra spesso durante le visite agli alpeggi del Parco della
Valgrande (e non solo), è quella in cui un tempo, quando gli alpigiani iniziavano a "colonizzare" gli ambienti montani, prima di costruire le baite utilizzavano i ripari naturali che trovavano, le grotte e le balme, poi in seguito venivano quasi sempre costruite nelle vicinanze, le baite che possiamo vedere tuttora (per molte, ormai solamente i ruderi).
Quando
la roccia che faceva da riparo era sufficientemente estesa, le prime baite venivano realizzate proprio a ridosso della parete rocciosa, come nel caso dell'
Alpe La Balma.
A differenza degli altri alpeggi che si incontrano lungo il percorso che sale alla
Colma di
Premosello (
La Colmi), le cui baite sono in gran parte ristrutturate e ancora utilizzate (anche se non per gli scopi originali), l'alpeggio della
Balma invece è stato completamente abbandonato...
I dintorni dell'alpeggio sono da tempo invasi dalle felci (e anche dai rovi...), e la visita è perciò consigliabile nel periodo invernale, oppure (preferibile), all'inizio della primavera, quando le vecchie felci sono a terra schiacciate dalla neve invernale, e le nuove non sono ancora spuntate...
All'
Alpe La Balma si può arrivare dal versante sotto ai
Balmaliui (come fatto in precedenza, vedi :
questa pagina), oppure più facilmente dal sentiero che da La Motta sale alla Colma; dopo
La Motta superato il primo canale, si contorna il dosso sul quale si trovano le baite, e una volta giunti sul suo fianco sud si sale sulla sinistra seguendo una labile traccia tra le felci che porta alle baite de
La Balma ca. 1190 m.
Un paio di costruzioni sono ancora in buone condizioni, e si trovano tracce della vita trascorsa in questo luoghi dagli alpigiani... Le costruzioni poste sotto la parete (che hanno dato il nome all'alpeggio), si trovano sulla destra proseguendo in direzione del canale che scende dalla zona di
Funtanasc.
In questa occasione ho continuato la salita lungo la dorsale soprastante le prime baite, dove si trovano le tracce di un vecchio sentiero che sale traversando verso il canale sulla destra (tracce che poi si perdono...), si può traversare il canale subito oppure anche seguire una cengia che traversa più in alto.
Superato il canale si risale il versante opposto (qui si vedono gli effetti delle slavine dell'inverno precedente, e anche delle forti piogge dell'autunno 2014), risalito uno dei costoni sulla destra si raggiunge a circa
1400 m. il sentiero che sale verso
Stavelli, si segue il sentiero per un breve tratto, poi si vedono in alto sulla sinistra dei vecchi muretti che si raggiungono, si continua verso la parete rocciosa soprastante dove si trova una piccola balma in parte crollata.
Si prosegue sulla destra costeggiando la parete dove si ritrova una traccia di sentiero ancora ben visibile per un tratto, poi dopo aver traversato un tratto roccioso [foto
38], si arriva in vista dell'
Alpe Stavelli e giungendo più o meno alla stessa quota dell'alpe, avendo l'intenzione di visitare
Funtanasc, non ho traversato verso Stavelli, ma ho risalito il versante raggiungendo il sentiero che sale verso la
Bocchetta dell'Usciolo.