- Il percorso : (Avvertenze...) - Difficoltà EE
Da Agalina ai Prati di Sautì, il percorso è impegnativo.
Per entrare nel canale del Vallone di Bettola si può partire da Nibbio o da Bettola seguendo all'inizio la stradina militare (percorso più comodo).
Si continua seguendo il percorso segnalato che sale verso Lavattel e Sautì e si arriva nel punto in cui (guardando a sinistra) sul versante opposto del canale si trova lo scivolo di rocce (in parte rossastre per la presenza di minerale di ferro) dove scende l'acqua del funtanin, a questo punto si abbandona il sentiero e si traversa il canale raggiungendo la parete rocciosa sulla destra (nord) dove si trova una traccia di sentiero che passa vicino a una piccola balma solitamente bagnata [foto 4], si traversa il canale verso sinistra e il sentiero sale tra la vegetazione, si trovano dei vecchi segni di taglio col falcetto ma anche resti di muretti di sostegno [foto 5].
In seguito il sentiero (in questo tratto molto interessante), sale
lungo una cengia e traversa una parete rocciosa che guarda verso il
fondovalle (qualche bella veduta panoramica) giungendo infine a circa
1100 m. ai ruderi dell'alpe Agalina.
Il toponimo è certamente riferito ad agalitt (maggiociondoli), presenti in questa zona.
Qui terminano le tracce di sentiero, da questa zona è possibile salire direttamente per raggiungere i prati di Sautì (percorso seguito dai cacciatori).
Da Agalina traversando ancora verso nord si raggiunge un pendio franoso [foto 15 e 31] che si risale fino alla base della parete rocciosa sovrastante (anche i massi di grosse dimensioni sono instabili...), arrivati sotto la parete se si va a destra verso il vallone si giunge ad un punto posto a qualche decina di metri sotto il sentiero che dal funtanin sale a Sautì, ma qui non c'è possibilità di proseguire, bisogna invece traversare verso nord dalla parte opposta entrando in un fitto e disagevole boschetto di noccioli, arrivando (questo passaggio sembra essere l'unica via per raggiungere la cresta), a un canalino con vegetazione che si risale trovando quelli che potrebbero essere resti di una scalinata [foto 17], le uniche tracce di un possibile vecchio sentiero rinvenute in questo percorso, seguendo poi la traccia di passaggio degli animali si sbuca su un poggio molto panoramico a circa 1330 m. (vedi foto in fondo alla pagina).
Si prosegue la salita sempre seguendo la traccia degli animali, il percorso non presenta particolari difficoltà, solamente è reso disagevole dagli arbusti invadenti (gli animali, più bassi, passano sotto...); infine dopo un ultimo ripido pendio erboso si sbuca a circa 1450 m. sulla cresta sopra la Val Fighera, notevole punto panoramico verso l'Ossola (spostandosi verso ovest sulla cresta), e verso il Lesino e il Proman, di fronte la frastagliata cresta [foto 20] che sale dalla Piana del Türi, risalita durante il giro descritto in : questa pagina.
Il sentierino continua traversando sulla destra sopra la testata della Val Fighera e salendo poi ad una bocchetta sulla cresta [foto 25] sopra i prati di Sautì a circa 1500 m. qui si scende traversando verso sinistra per raggiungere la balma e i ruderi dell'Alpe Sautì da dove seguendo il sentiero che scende al funtanin e passando dal poggia degli asaa, scende nel Vallone di Bettola e ritorna a valle.
Per la salita da Nibbio ad Agalina e Sautì, circa 4 ore.
Maggio 2012
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