Pianta perenne alta 30-70 centimetri dal fusto slanciato e flessuoso, le foglie sono lineari-lanceolate, alterne, con la parte superiore ricoperta di macchie brune, macchie che sono presenti anche sulla parte iniziale del fusto, che è nella parte iniziale verdastro, poi più in alto diventa di colore bruno rossiccio.
Alla sommità del fusto si trova l'infiorescenza con numerosi fiori (qualche decina), di colore lilla con decorazioni di colore più scuro, porpora o viola.
Fiorisce da maggio a luglio e vive fin verso i 2200 metri di quota in luoghi soleggiati, prati, nelle vicinanze dei ruscelli e comunque in zone mediamente umide.
La parte sotterranea del fusto è costituita da due tuberi palmati (bulbi), uno alimenta la pianta in vegetazione, e l'altro raccoglie i nutrienti per la pianta che crescerà la prossima stagione; l'etimologia del nome Dactylorhiza deriva dalle parole greche dito e radice e si riferisce proprio ai suoi tuberi.
Il nome scientifico attuale è stato proposto (ed accettato) nel 1962 dal botanico ungherese Károly Rezso Soó, in precedenza si usava la denominazione Orchis maculata data da Linneo.