- Visita a Piodamolla e dintorni, da Beura...
Ritorno nella zona del versante che, sopra Beura, sale verso le Valli dell'Ogliana; in questa occasione lo spunto è stato la visita alla baita di Piodamolla (chiamata
localmente Pidamola), un toponimo che avevo visto sulla ormai nota Mappa Rabbini tempo fa (ultimamente Tim era andato in "avanscoperta", grazie per lo spunto...).
Naturalmente era anche l'occasione per vedere un paio di sentieri non segnati sulle attuali mappe, un giro che si è svolto nella zona della stretta
Valle del Rio Fieschi (rio che abbiamo traversato alcune volte per andare a visitare gli alpeggi posti sulle dorsali a fianco del canale); la presenza della neve (gelata alle basse quote e, a tratti, nel bosco), ha reso questo giro più impegnativo ma naturalmente anche più interessante...
Con Andrea andiamo a Beura, arrivando al paese da sud si prosegue oltre le case verso nord fino al ponte sul Rio Fieschi (poche possibilità di parcheggio, comunque ci si arriva a piedi in breve tempo da Beura), si segue la stradina che prosegue verso la montagna (non quella vicino al canale del rio, ma quella più a nord oltre il capannone, vedi foto 60, poi si trova sulla destra il sentiero per Piodamolla.
Il sentiero è in buone condizioni, si trovano tratti gradinati e anche una roccia con comodi "poggiapiedi", dopo una strettoia si esce sul ripiano di Piodamolla 450 m. (Pidamola riporta il cartello sulla baita), dall'arrivo della teleferica, bella vista sulla piana Ossolana ancora innevata in questa occasione.
Sarebbe interessante conoscere l'origine e il significato di questo toponimo,
Piodamolla... pioda naturalmente dovrebbe essere riferito al noto sasso usato per la costruzione a esempio dei tetti delle baite, ma anche a una gobba o poggio roccioso, vedi a esempio la pioda di fronte a Rivasco in Valle Antigorio :
Link.
Personalmente ritengo che l'aggettivo
molla possa essere interpretato nel senso che la pioda (il poggio roccioso dove si trova la baita), è facile da raggiungere; in dialetto,
mola e
dura possono essere usati anche per indicare qualcosa di facile o difficile, ma può essere che il significato sia tutt'altro, e magari non lo si saprà mai...
Dalla baita seguiamo il sentiero che traversa in direzione del canale fino alla fontana, qui seguendo tracce di passaggio di animali, saliamo per una "scorciatoia" che porta al ripiano soprastante dove ritroviamo il sentiero (che dovrebbe salire a nord della baita di Piodamolla); il sentiero prosegue sempre evidente (qualche segno di vernice scolorito), avvicinandosi alla valletta del Rio Fieschi, il percorso diventa meno evidente (questo anche a causa della neve presente), in ogni caso se si dovesse rimanere troppo bassi, si risale il pendio ripido sul fianco del canale arrivando a incrociare un largo sentiero trasversale (quello che arriva da Croppo), traversando sulla destra (sud-ovest), in breve si arriva all'Alpe Fiesco (o Fieschi) 625 m.

Da
Fiesco torniamo indietro sul sentiero appena percorso (dove all'inizio si trova un altro bivio, foto
23, dove si vede una traccia che scende e che seguiremo al ritorno per tornare a
Beura), ritornando nella valletta del
Rio Fieschi e risalendo il versante opposto (all'inizio si trova un passaggio su pontegge, foto
25); il sentiero risale con diversi tratti gradinati (questo era un collegamento importante ai tempi in cui venivano caricati gli alpeggi), e si arriva alle baite inferiori dell'
Alpe Croppo, presso il caratteristico rudere con l'architrave messo "sottosopra" (probabilmente montato rovesciato durante una precedente ristrutturazione), architrave che porta la data
1722.
Riguardo alle incisioni (date, nomi e iniziali), presenti sui muri delle baite di questa zona, e in particolare alla soprastante
Alpe Carregia, da segnalare il fatto che sono presenti numerosi nomi femminili, cosa inusuale rispetto alle altre zone...
Proseguendo la salita si passa presso altre costruzioni e si arriva al dosso dove si trovano le baite ristrutturate dell'
Alpe Croppo 781 m. qui continuiamo traversando in piano verso sud seguendo una traccia poco evidente che porta poi a salire il versante, la traccia si fa più evidente (ci sono anche alcuni tagli), e ci si porta alla base di una parete [foto
41] dove si traversa affacciandosi nuovamente sul canale del
Rio Fieschi, qui inizia un tratto esposto con anche un corrimano che però è poco utile in casi di scivolata, essendo molto "lasco"; la neve rende questo traverso in discesa più suggestivo e interessante, e dopo aver superato un canalino secondario si scende a superare quello del
Rio Fieschi a ca. 850 m.
Il sentiero prosegue traversando sul versante opposto lungo un pendio ripido (delicato in presenza di neve), e in breve si giunge alle baite ristrutturate di
Ronchej 824 m. poco più avanti si passa dalle baite inferiori di
Vaccareccia e si scende lungo il sentiero segnalato che riporta a
Fiesco.
Da
Fiesco scendiamo lungo la traccia vista durante la prima visita in mattinata e che torna a valle contornando il poggio dove si trova l'alpe (lungo il percorso si trovano dei segni di vernice bianco-rossa, ma a Fiesco non sono presenti cartelli indicatori, e nemmeno al termine a Beura...); si continua la discesa lungo il
Sentiero degli Strusit (così è chiamato localmente questo percorso, come ci è stato detto poi a
Beura), si passa dalla
Cava del Paset (ormai abbandonata e dove si vedono i vecchi supporti arrugginiti della teleferica), più in basso si
traversa presso la località "
Alberi" dove un tempo era presente un torchio [foto
72 e
73].
Il sentiero prosegue la discesa passando presso un rudere panoramico e si arriva a un gruppo di baite dove si trova la
Cappella di San Spidì, ormai in stato di degrado con il relativo affresco ormai poco distinguibile; in questa zona i segni di vernice non sono più presenti, comunque il sentiero sempre evidente prosegue la discesa passando da un grosso rudere che domina Beura (e che dovrebbe essere la
Cà d'la Berta), e infine si scende tra le case di
Beura passando poi nei pressi della caratteristica casa sopraelevata chiamata "
Il Castello" [foto
82], si scende lungo
Via 24 Maggio fino al punto in cui si trova il cartello indicatore del percorso "ufficiale" per
Bissoggio; in pratica, volendo seguire in salita questo percorso che abbiamo disceso, dal cartello si sale sulla sinistra.
Tempo per questo giro, circa 5 ore incluse le divagazioni.
Difficoltà
EE - Dicembre 2017
Foto e testi © www.in-valgrande.it (
E-mail)