Da Premosello si sale a Colloro dove si segue il sentiero segnalato che sale a San Bernardo e a Sasso Termine, qui si continua lungo la traccia che traversa verso sud ai prati panoramici di Curt Lùar da dove, nel noccioleto, si segue la traccia del sentiero per Ludo Alboc che all'inizio è ancora visibile, poi superato un primo canale quasi scompare e bisogna cercare i segni dei tagli col falcetto e qualche rado ometto che indica il percorso corretto (naturalmente bisogna sempre mettere in conto che nella parte iniziale bisogna traversare alcuni tratti coi rovi ma questo, come si suol dire, "fa parte del gioco"...).
Si trovano lungo il percorso alcuni muretti, resti del vecchio sentiero, giunti su uno sperone panoramico si traversa nel bosco passando presso i ruderi dell'Alpe Bèula a circa 1310 m. si prosegue traversando alla base di un versante con rocce per arrivare sulla dorsalina soprastante Ludo Alboc che si raggiunge in discesa a 1278 m. è sempre bello visitare questo alpetto isolato con vista verso la cresta del Pizzo delle Pecore, e situato sul bordo del versante che precipita verso il boc...
Da Ludo Alboc (fino a qui circa 3 ore da Premosello) si traversa verso la testata del vallone sopra il grande salto di roccia, la traccia del vecchio sentiero non è sempre visibile (e in questa occasione, anche perchè era da qualche tempo che non passavo da queste parti, il traverso ha richiesto più tempo del previsto cercando il giusto percorso...); in ogni caso si giunge a traversare il canalino che scende dal versante di Vallard (poco prima si trovano alcuni gradini).
Si traversa verso uno dei due canali principali del Rio del Ponte (l'altro è più a sud), che si raggiunge con un traverso esposto su erba (foto 14), oltre il canale si sale un pendio ripido che permette di arrivare al boschetto (foto 13) che si attraversa con piacevole percorso in direzione del versante visibile nella foto 19, questa zona è chiamata Mer d'là.
Si sale lungo una ripida dorsalina che porta alla base dello zoccolo roccioso, in questa occasione ho prima proseguito sulla destra (sud-ovest) per cercare un possibile passaggio di salita alla dorsalina appunto da ovest, ma alla fine si presentava un versante roccioso ed esposto che probabilmente un buon arrampicatore potrebbe salire, ma non essendo il mio caso ritorno alla base delle rocce e provo a salire sulla sinistra trovando una lunga piodata inclinata con a tratti delle zolle erbose (instabili...) che crescono tra le fessure (vedi foto 20 e 27); questo è stato il tratto più impegnativo (e obiettivamente anche rischioso...) del giro, alla fine non si può dire che sia consigliabile... fatto in senso contrario in discesa, c'è la possibilità di usare la corda utilizzando le rare piante presenti.
Uscito comunque da questo infido tratto sbuco sul pendio superiore più "tranquillo" ma sempre molto ripido dei Garansciui, e si continua in buona parte aggrappandosi all'erba o agli arbusti presenti; proseguo passando da una dorsalina all'altra anche per variare il panorama... e man mano che si sale si notano sempre più le tracce dell'incendio che ha interessato il versante che sale al Pizzo delle Pecore nel luglio 2018.
Complice anche la splendida giornata autunnale, nonostante la fatica la salita è piacevole e il panorama notevole... e infine finalmente si sbuca sulla dorsale a circa 1870 m. (dalla base della dorsalina bifida a qui, circa 1 ora e 45 minuti, salendo con calma...), da dove, sui prati, si scende all'Alpe Curtet; per il ritorno a Premosello, discesa lungo il sentiero che dall'Alpe Curtet passa da La Colla e I Curt.
Ottobre 2018
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