in Valgrande
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Cima Fornaletti e dintorni...


  - Visita alla Cima Fornaletti in inverno...

 Lungo la cresta che da La Cima e la Testa del Mater si sviluppa sul fianco est della Val Loana, dopo la depressione della Forcola la prima sommità di una certa importanza che si incontra è la Cima Fornaletti 1903 m.

 Apparentemente non frequentata in inverno, permette una salita interessante che si può unire (se le condizioni della neve lo consentono), con il percorso della cresta verso la Testa del Mater.

   Percorso impegnativo  (Avvertenze...)

 Da Malesco alla Cima Fornaletti, circa 4 ore e mezza. Per il giro descritto, calcolare 9/10 ore.
verso la Cima Fornaletti in inverno...
 Si parte da Malesco in Val Vigezzo salendo lungo la stradina della Val Loana, giunti nella zona delle Cascine si prosegue lungo la stradina sulla sinistra che porta verso l'Alpe Loana 1327 m. (in alto, si vede la depressione della Forcola).

 Si sale nel bosco alla destra (sud) del canale che scende dalla bocchetta, il pendio è a tratti ripido, in alto si trovano i ruderi dell'Alpe della Forcola a 1602 m. in questa occasione mi sono tenuto più sulla destra per poi traversare per raggiungere il colle, ma forse può essere preferibile raggiungere l'alpe e da lì salire ala Colle della Forcola 1683 m.

 Dal colle il panorama si apre oltre che sulle cime della Valgrande, anche verso il dirimpettaio Gridone e la bella cresta che dal Torrione scende verso il Lidesh; si sale sulla destra (sud) della dorsale all'inizio poco ripida (sempre belli gli effetti del vento sulla neve delle creste...), proseguendo la pendenza si accentua, e arrivato all'ultimo piccolo larice che si incontra sul percorso, ho messo i ramponi per salire l'ultimo tratto ripido (ramponi che ho tenuto per tutto il restante percorso, fino quasi alla Cappella del Crup...), e si arriva sull'affilata crestina nevosa della Cima Fornaletti 1903 m.

 Dalla cima bella vista verso la zona di Cortechiuso, il Cimone omonimo e la Laurasca.

 Con le giuste condizioni, si può anche continuare sulla cresta che porta al passaggio del sentiero estivo che scende a Cortechiuso, e poi salire al colle sotto il Cimone e traversare verso Scaredi (percorso che avevo fatto in senso contrario, in un inverno di alcuni anni fa...).

 Ritornato al Colle della Forcola sono risalito sul versante opposto verso la quota 1850 m. della cresta che prosegue verso la Testa del Mater; il tratto che sale alla cresta, per via della pendenza e dell'esposizione a sud, può essere insidioso se la neve non è in buone condizioni... è preferibile essere qui di buon ora, in questa occasione le condizioni erano buone e la salita con i ramponi era sicura, anche se il sole (erano circa le dieci di mattina), cominciava ad avere qualche effetto deleterio sulla neve...
verso la Testa del Mater...
 Giunti sulla cresta la si percorre integralmente (in verità, la cresta è abbastanza lunga...), con belle veduta da entrambi i versanti (su quello verso la Cannobina, nella valle de Il Fiume, la neve a tratti era già in parte scomparsa), fino ad arrivare sulla Testa del Mater 1846 m. dove si trova la traccia di chi arriva dalla dirimpettaia La Cima.

 In questa zona stazionava un gracchio [foto 42, 44 47], molto probabilmente in attesa (e alla ricerca), degli avanzi di cibo lasciati dai numerosi escursionisti di passaggio su La Cima...

 Giunto al colletto tra le due sommità, sono sceso sulla destra al pianoro di Pianzà (dove, una volta sciolta la neve, si possono ammirare delle interessanti incisioni rupestri, vedi : questa pagina), qui ho risalito la crestina che poi scende verso la Cappella del Crup (sempre interessante questa crestina, anche se in questa occasione era meno bella esteticamente rispetto alla precedente visita, quando l'innevamento era più "abbondante", vedi : questa pagina).

 Poi dopo un primo tratto nel bosco si arriva alla Cappella del Crup, bel punto panoramico verso la Val Vigezzo e la cresta Torrione-Lidesh (sulla Cappella è stato posto un pannello fotovoltaico che permette di avere l'energia per illuminarla, visibile guardando da Malesco verso la dorsale, vedi la prima foto).

 Dalla Cappella si tralascia la marcata traccia che segue la dorsale e si traversa nel bosco sul fianco del versante Vigezzino raggiungendo la Costa Orsera che ho percorso integralmente fino a raggiungere (dopo avere traversato sulla sinistra nell'ultimo tratto), la mulattiera che scendendo sbuca sulla strada delle Val Cannobina nei pressi della Cappella di foto 59, pochi minuti lungo la strada e si arriva nel centro di Malesco concludendo così questo bel giro.

 

   Marzo 2015.
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 Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)
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