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Calagno e il Balm di Lenet...

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   In cerca del Balm di Lenet da Calagno...

 Quando da Gurro in Val Cannobina si sale sulla dorsale che passa dall'Alpone (D'Alp) in direzione della Piota (forse il percorso escursionistico più frequentato della Valle), oppure seguendo la stradina che toccando alcuni nuclei di baite, sale da Piazza verso Praduru, si vede in basso sul versante opposto del Rio di Calagno un piccolo villaggio, si tratta di Calagno 885 m. che un tempo era uno dei maggenghi più frequentati nel territorio del Comune di Gurro.

 Il villaggio era stato abbandonato completamente nel 1963; un tempo gli alpigiani presenti erano numerosi, quasi un centinaio, e popolavano anche le baite di Monte Calagno che si trovano più in alto nascoste dal bosco che ha ormai ripreso possesso del territorio, un tempo i prati dove pascolava il bestiame occupavano tutto il versante della montagna.

 Dopo un lungo periodo di abbandono, il piccolo borgo è tornato a vivere (in un modo diverso), grazie all'impegno e alla passione di alcune persone legate a questo luogo, ristrutturando alcuni edifici, ripulendo i prati ed eseguendo le necessario opere di manutenzione.
 
   Vedi anche le pagine :

Val Calagno in inverno...

Cima Lidesh e dintorni...
 

 A Calagno si può arrivare seguendo la stradina che da Gurro porta a La Piazza, dove ci sono due percorsi che arrivano al borgo, uno si abbassa subito verso il torrente che viene superato su un ponte a valle del villaggio, l'altro accesso, percorso in questa occasione, segue prima la stradina che da Piazza sale verso Praduru, quando la strada si inerpica, sulla destra un sentiero traversa e scende a superare il Rio di Calagno su un ponticello di recente costruzione.

  il maggengo di Calagno
il maggengo di Calagno
 In questa occasione la partenza è avvenuta da Finero, salendo alla Provola 930 mt e seguendo il sentiero segnalato per Gurro che passa dal bell'Alpeggio di Daila 842 m. e con un percorso vario e piacevole lungo il fianco della montagna arriva all'Alpe In Geri (Nogeri sulle mappe), qui le cartine riportano ancora il vecchio sentiero che continua a mezzacosta verso Calagno, ma è ormai quasi scomparso, e conviene proseguire lungo il percorso segnalato che scende a valicare il Rio di Calagno su un ponte e poi risale verso Piazza passando accanto alle baite di Surné.

 Questo tratto fa parte del Circuito di San Carlo.


 Da Piazza si segue la stradina che sale verso Praduru passando presso alcune baite ristrutturate, con bella vista verso Calagno e la cresta del Lidesh, dopo circa un km e mezzo, quando la strada inizia a inerpicarsi, si trova sulla destra un sentiero che traversa verso il Rio di Calagno che si supera su un ponticello.

 Diverse baite del borgo sono state recuperate, altre invece sono in rovina; nella minuscola piazzetta del villaggio si trova la Cappella Oratorio della S.S. Pietà ristrutturata nel 1990, l'interno è stato ridipinto dal pittore Antonio Bergamaschi.
 La piccola Chiesa risale al 1937 e contiene un dipinto a olio raffigurante la Pietà di Cannobio e un pregevole Crocifisso in bronzo, da diversi anni, in agosto, vi si celebra la Messa a cui assistono diverse persone legate a questo borgo.

 Di fianco alla Cappella una baita è stata sistemata ed è diventata un piccolo museo sulla storia e le origini di Calagno, con immagini di momenti vissuti al borgo, e dove sono raccolti alcuni utensili ed attrezzi usati un tempo dagli alpigiani; una lodevole iniziativa, perché ora che il villaggio è tornato a "vivere", in un modo diverso dal passato, è giusto, e doveroso, ricordare in qualche modo la vita e le fatiche di un tempo.
 

   il Balm di Lenet
Balm di Lenet<
(Avvertenze...)

 In alto sopra Calagno, sul dirupato versante della cresta che dal Motto Canté sale verso il Lidesh (vedi anche questa pagina), si trova il Balm di Lenet una caverna usata per diversi periodi nel passato.

 Il percorso per raggiungere il Balm è impegnativo e soprattutto è difficile localizzarlo (ci si arriva dall'alto); dalle baite di Calagno si entra nel bosco dove si trova una traccia (segni di vernice rossa), che sale nel bosco toccando alcune baite di Monte Calagno circa 1050 m. sparse e ormai nascoste nella vegetazione, il percorso sale traversando sulla destra, più in alto il percorso si fa meno evidente e i segni di vernice rossa sono sostituiti da radi e scoloriti segni di vernice gialla.

 Si arriva verso la fine del bosco dove si apre il panorama sia sul versante verso il Motto, sia verso la Valle di Calagno, si continua la salita cercando i segni del vecchio sentiero (non segnato sulle carte), fino ad arrivare alla base delle rocce del Motto Canté, qui si traversa nell'erba verso ovest fino a una selletta dove sull'altro versante passa il sentiero che dalla Provola e l'Alpe Mut porta al Bivacco Lidesh; naturalmente qui si può arrivare più agevolmente seguendo questo sentiero segnalato.

 Si continua seguendo il sentiero, ma si può anche, con percorso più panoramico, seguire la cresta, prima di arrivare al punto dove si traversa per scendere verso il Bivacco, al termine del tratto più accidentato della crestina, a una selletta si scende per prati molto ripidi aggirando alcuni tratti rocciosi (il percorso è praticamente tutto sui prati, se ci si trova di fronte a passaggi sulla roccia, non si è sulla giusta via...).

 Il Balm di Lenet si trova a circa 1480 m. e anche quando si è nelle vicinanze, rimane difficile da individuare (nelle vicinanze si trova anche un'altra piccola grotta usata un tempo dai cacciatori), se non ci fossero alcuni vecchi paletti di legno davanti all'apertura del Balm, anche guardandolo non ci si accorgerebbe della sua presenza.
 Scendendo e giunti sopra le rocce dove si trova il Balm, si incontrano dei gradini, segni di un vecchio sentiero che sicuramente portava alla grotta.

 La posizione risulta veramente "scomoda" da raggiungere, lo si fa attraverso un passaggio obbligato e esposto, dove è presente un cavo metallico (c'è da chiedersi come facevano un tempo... probabilmente l'accesso era attrezzato con delle pontegge di legno).
Calagno e il Balm di Lenet...
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 Foto e testi © www.in-valgrande.it (E-mail)


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