Gennaio 2012
Dall'Oratorio di San Pietro a Nibbio si traversa in piano in direzione sud verso il Rio della Val Fighera, vicino al piccolo rio si trova la traccia che sale sulla sinistra ritornando verso nord, in seguito si sale tra i resti di una mulattiera militare passando dai ruderi della "baracca", dopo vari tornanti giunti a un grosso masso si continua verso destra (a sinistra si sale per la Baita dul can e la Piana del Türi), si entra nel canalino della Val Fighera superando una roccia inclinata e trovando subito dopo la Balma del Lavanzin a circa 500 m. di quota (balma del Valentino, che era un boscaiolo della zona).
Il percorso prosegue salendo sul dosso dei Cunscitt e poi si continua entrando nel Vallone di Bettola a circa 650 m.
Qui, scendendo nel canale sulla destra orografica oppure anche sulla sinistra (in questo caso può essere utile la corda), qualche decina di metri più in basso si trova un bel balmo [foto 13 14 15] probabilmente usato in passato dai cacciatori.
Risalendo il vallone si trova il bivio del sentiero che sale da Bettola che si percorrerà al ritorno, lungo il percorso si trovano ancora alcuni tratti scalinati, il sentiero un tempo era stato realizzato per poter consentire il passaggio di persone che portavano carichi pesanti, ganci e carrucole che consentivano di far scendere il legname dalle bocchette sulla cresta al fondovalle; salendo poi si passa accanto al modesto riparo della Balma del Giuann (il Giovanni era un pastore che caricava la poco lontana Alpe Agalina).
Sulla sinistra della larga pietraia che si incontra all'inizio si trova un interessante reperto del periodo del taglio dei boschi in Valgrande, i muri di un magazzino o deposito per le carrucole e i cavi usati nel periodo delle teleferiche... (grazie a Daniele Barbaglia per le notizie riguardo al suo utilizzo).
Ridiscesi nel canale si percorre il sentiero che traversa sulla sinistra che dopo una breve risalita giunge alla crestina che divide il Vallone di Bettola con il canale che scende dalla Bocchetta del Tranquillo, il sentiero scende nella zona dell'Ör Piciocch e traversato il canale si continua lungo il versante opposto raggiungendo i ruderi dell'Alpe Corte a circa 675 m. con il suo balmo.
Dall'Alpe Corte scendendo direttamente nel bosco sottostante (si trovano alcuni ometti), si raggiungono i ruderi di un altro alpetto non segnato sulle carte a circa 600 m. di quota, nelle vicinanze si vede un pino, utile quale punto di riferimento, vicino ai ruderi si trova una minuscola Balma, forse usata per conservare il latte...
Questo Alpetto è chiamato dagli abitanti della zona Curt Giuana (toponimo simile a quello dell'alpetto che si trova sotto l'Alpe Corte Lorenzo...).
Risaliti all'Alpe Corte si scende a Bettola passando dalla ben conosciuta mulattiera militare che si percorre sempre con piacere ammirando il lavoro fatto in tempi ormai lontani...
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