Ritorno nella Valle del San Giovanni per una nuova visita a I Belmi, uno degli alpeggi abbandonati più interessanti e suggestivi della zona... dopo la precedente visita (vedi : questa pagina), che era avvenuta lungo un percorso alternativo (impegnativo) salendo la dorsale di Onunchio, poi traversando a Laveggio e scendendo dall'alto verso I Belmi, questa volta (con Andrea, Maurizio e Fabrizio), saliamo dal basso lungo il versante sinistro idrografico del Rio dei Belmi seguendo il sentiero che recentemente è stato ripulito.
Un percorso vario e interessante tra boschetti intricati e affioramenti rocciosi, certamente la parte più suggestiva della Valle del San Giovanni... che sale alla dorsale rocciosa dei Belmi, che da lontano appare come un castello diroccato, e che comunque non è facile da individuare perché in parte "mimetizzato" tra le rocce dello stesso colore dei ruderi...Entrati in Valle Intrasca si seguono le indicazioni che portano verso l'ultimo paese della valle, Scareno 694 m. (in inverno, sono presenti circa 15 abitanti...), qualche possibilità di parcheggio di fianco alla strada all'inizio del paese (vicino alla piazzola di atterraggio dell'elicottero).
Si entra tra le case traversando sulla sinistra e raggiungendo così la mulattiera che entra nella valle, si passa dal dosso di Leigio dove si trova una Cappella [foto 3] e si continua verso il Ponte del Dragone che supera il torrente formato dall'unione dei riali della Val Gula e del Rio Scogno; il largo sentiero risale il versante opposto dove si trovano altre due Cappelle, e tra grossi alberi di castagno raggiunge i prati di Piaggia 910 m. grosso corte (è presente anche una Chiesetta) con diverse baite ancora ben tenute, bella vista verso il Colle della Forcola e il selvaggio versante che scende dalla Punta Palestrone.
Il sentiero prosegue poi nel bosco traversando verso l'Alpe Guara dove poco più avanti il sentiero principale scende a traversare il Rio dei Belmi a 848 m. ma poco prima sulla destra si vede un ometto che indica l'inizio del percorso che traversa verso I Belmi, la traccia è quasi sempre evidente (visita consigliabile comunque in inverno se non c'è neve, o all'inizio della primavera), sono presenti numerosi segni di tagli dei rami anche recenti, infatti il sentiero è stato ripulito del 2015.
Il percorso è vario e interessante, si traversa lungo il versante sinistro idrografico del Rio dei Belmi trovando anche alcuni tratti "scalinati" e superando alcuni canalini, poi su terreno più aperto [foto 24] si scende nella vicinanze del rio dove si trova un tratto in piano (qui può esserci qualche incertezza, ma poi si ritrovano i tagli...), si prosegue incontrando alcuni passaggi interessanti con belle aperture panoramiche sul versante opposto e la dorsale erbosa del Pian Vadà.
Si giunge così a un ultimo canale da traversare [foto 32 e 33] prima di raggiungere la dorsale boscosa che poi sale ai Belmi, il sentiero sale con un largo giro sulla sinistra e poi raggiunge un piccolo sperone panoramico [foto 34 e 35] dove si vede il tratto successivo [foto 35] da seguire, una larga cengia che traversa sul fianco del roccioso versante (in alto si vede anche una baita...).
Mentre i "giovani" salgono a visitare l'Alpe Laveggio quasi 500 m. più in alto, con Maurizio dopo una sosta e un giro tra i ruderi dell'alpeggio, dove spicca un'alta costruzione riparata da uno spuntone roccioso, scendiamo al sottostante canale dove scorre il Rio dei Belmi (in questa occasione ghiacciato, in basso il sole non arriva in inverno...), e passati sul versante opposto risaliamo il ripido pendio alla ricerca del sentiero che traversa verso Onunchio, sentiero che guardando dai Belmi era a tratti individuabile, ma una volta sul posto non lo era più... e la traccia si confondeva tra le varie tracce di passaggio degli animali.
Si risale comunque raggiungendo all'incirca la quota di Onunchio e poi si traversa verso sud fino alla dorsale boscosa del bell'Alpeggio di Onunchio 1131 m. la presenza di una Cappella fa comprendere che in passato era un alpeggio importante... e dopo una sosta, raggiunti da Andrea e Fabrizio scendiamo lungo il sentiero che porta ad Occhio da dove si divalla a guadare il Rio dei Belmi raggiungendo così' il sentiero percorso all'andata, ritornando così infine a Scareno.
Difficoltà EE - Immagini del 16 gennaio 2016